AGRICANTUS "Turnari"
(2014 )
“Turnari” è l’album che segna il ritorno degli Agricantus, la formazione italiana di world-music più celebre e apprezzata nel mondo. Anticipato dal primo singolo “Nsunnai”, e dall’acclamata esibizione al Concerto del 1° Maggio, banco di prova dei loro prossimi live-show, il gruppo di Mario Crispi e Mario Rivera (i due membri fondatori degli Agricantus) presenta il suo nuovo volto, arricchito dal talento di Federica Zammarchi, Giovanni Lo Cascio e Giuseppe Grassi. Il nucleo che si è venuto a formare ha ritrovato intatto lo spirito degli inizi, rafforzato grazie al contributo dei nuovi compagni di viaggio. Parte integrante di questo nuovo “ritorno” è stata la supervisione del produttore Paolo Dossena e della sua Compagnia Nuove Indye, l’etichetta che ha pubblicato in Italia e nel mondo tutti i loro successi. Gli Agricantus, ormai da diversi anni maestri della contaminazione tra generi e linguaggi artistici, con questo nuovo album confermano ed ampliano il loro modo di concepire la musica come strumento per capire il mondo, conoscere le sue zone discriminate e i suoi popoli ricchi di storie da raccontare. Quando si parla degli Agricantus non si possono separare musica e parole, forma sonora e sentimento sottostante. L’album, scritto integralmente in lingua siciliana, presenta molti testi in endecasillabi e con una preponderante ricerca della rima strofica. Tale metrica e tale struttura sintattica prevalgono anche nella musica e nella poesia di tradizione orale siciliana e in gran parte di quelle orali e letterarie italiane. Musicalmente, con “Turnari” gli Agricantus hanno scelto di ritornare a una dimensione più umana, rivolta al suonare insieme e con strumenti “veri”, nell'intento di mitigare l'attuale ubriacatura tecnologica collettiva che tende a rimuovere velocemente il passato. Tutti i musicisti hanno suonato diversi strumenti nei vari interventi, limitando così l'uso dei campionamenti a qualche suono percussivo di contorno o a qualche sonorità elettronica di supporto. Gli strumenti utilizzati sono duduk armeno, maui xaphoon, ney persiano, bifara e marranzanu siciliani, didjeridoo aborigeno, arghoul egiziano, zummara libiche, bansuri indiano, guimbrì marocchino, qraqeb berbere, darbouka magherbina, cajon latino, riq egiziano, tamburello e tammorre, mandolino, mandola e mandoloncello, e il violino. Tutti gli strumenti sono suonati sia con le tecniche tradizionali tipiche sia con tecniche provenienti da altre culture.