FABIO MAGI  "Appunti d'amore"
   (2013 )

Il debutto del cantautore calabrese Fabio Magi (37 anni) sembra essere un carosello ascensionale velocissimo: rilasciato il 2 marzo, il primo singolo “Tutto per te” resta al primo posto della classifica su Studio 54 Network per oltre quattro settimane, il 29 giugno l'intero EP “Appunti d'amore”, prodotto dalla Raighes Records di Roberto Diana (nomination ai 12th Indipendent Music Awards), è sui digital store, e il 9 luglio vede la sua esibizione a Torre di Ruggiero accanto ad artisti quali Paolo Meneguzzi, Francesco Baccini e Dj Jad (Articolo 31). “Appunti d'amore” è sin dal titolo una dichiarazione d'intenti. La parola “appunto” rimanda a un elemento che è provvisorio, estemporaneo, improvvisato, ci dà l'idea di uno scribacchiare veloce. L'autore rifugge dai grandi temi sociali e drammatici per concentrarsi in una dimensione più intimistica, quella dei sentimenti, dell'amore in particolare. C'è una leggerezza e una freschezza tutta pop tra gli accordi acustici delle tracce musicali, c'è la spumosità e l'ingenuità di chi “crede nelle favole” per cui tutto “sembra più facile” (“Forse non sarò”). Una visione troppo spensierata? Senza imbrigliarci nella vexata quaestio Idealismo vs Materialismo, citiamo l'artista Georges Braque: “L'idealismo è una forma concordata della speranza”. Che sia dunque una scelta più o meno evasiva, va detto che questa permette all'autore di restare sempre speranzoso, di non appiattirsi sulla passività anche quando le cose non vanno: “forse non sono come mi vuoi tu... e allora meno male” (“Forse non sarò”). “Popopopo”... In “Nuova canzone d'amore” il cantautore ride, fischietta, rompe la finzione musicale per dialogare col pubblico. Assistiamo alla ricerca di una forma inedita, appunto “nuova”. E' un invito a mettersi in gioco, a tentare altre strade, a non lasciarsi soggiogare dalle situazioni negative che ci circondano, un ottimismo che ritroviamo ancora una volta manifestato nell'interesse per la semplicità, per la genuinità della natura: “neve”, ”nuvole”, “fiori”, “profumo del mare”, “sapore del sale” (elementi, questi, cari alla tradizione musicale popolare, quella dell'organetto e della zampogna, che resta ben radicata in Calabria). Questo “manifesto della leggerezza” fu condiviso anche da un altro grandissimo artista calabrese: Rino Gaetano, che pur partendo da uno scenario culturale completamente diverso (che lo vede maggiormente proiettato nella dimensione del sociale) così commentò il suo pezzo “Nuntereggaepiù”: “Ahò, guardate che le canzoni non sono testi politici, e io non faccio comizi. Questo è uno sfottò!”. Chissà magari ascoltando il lavoro di Magi potremmo accorgerci che la “leggerezza dell'essere” non è poi così “insostenibile”. (Maria Migliarotti)