CHARLES BRADLEY  "Victim of love"
   (2013 )

Dalla pubblicazione del suo album di debutto nel 2011 – quel ''No Time For Dreaming'' che sarebbe anche entrato nella top 50 del magazine Rolling Stone - Charles Bradley è passato in breve tempo dall’anonimato allo stardom. Da perfetto sconosciuto a stella dal profilo internazionale, spinto nella galassia del nuovo soul dal lavoro certosino di produzione e promozione del team Daptone, una delle principali etichette responsabili del rinascimento soul, funk e R&B. Da Brooklyn, New York, Daptone è divenuta la capostipite di una nuova estetica black, che partendo da solidi presupposti (l’eredità di labels quali Stax e Motown in primis) è riuscita a riportare in auge un suono mai tramontato. Oggi riconosciuto a livello planetario con il soprannome piuttosto calzante di "Screaming Eagle of Soul", Charles Bradley è la dimostrazione vivente della riscossa. Un percorso invero accidentato il suo, una passione che culmina nella pubblicazione di un esordio alla veneranda età di 63 anni dopo aver battuto i più infimi locali del sottobosco americano e soprattutto dopo aver sbarcato il lunario nelle maniere più inverosimili. Un sopravvissuto, la nomenclatura gli si addice. Nella primavera del 2012 il documentario ‘Soul of America’ del regista Poull Brien, è stato presentato in anteprima al SXSW Film Festival di Austin, Texas. Poull Brien incontrò Charles in occasione delle riprese del video "The World (Is Going Up In Flames)". Da quel momento in poi un fitto dialogo ha portato al completamento della pellicola, che parte dalla sua adolescenza in Florida, passando attraverso gli umili giorni da senzatetto e quell’infarto che ne avrebbe compromesso seriamente il quadro clinico. Poi le esibizioni al Black Velvet ed il lancio artistico – con relativo tour mondiale a seguire – da parte di Daptone. Con ‘Victim Of Love’ la sua ultima pubblicazione, uscita all’inizio del 2013, la magia soul si rinnova. Assistito dal produttore/compositore e polistrumentista Thomas “TNT” Brenneck, Charles ritorna presso gli studi della Dunham, sussidiaria della Daptone, per dar vita al successore del fortunato esordio. Una delle esperienze più eccitanti registrate dalla label newyorkese. Il nuovo capitolo nella saga di Bradley mantiene la consistenza delle migliori pubblicazioni di genere, ribadendo quell’autentica folgorazione che lo avrebbe reso un uomo diverso, a partire da quel lontano 1962 in cui la sorella lo accompagnò a vedere per la prima volta James Brown al leggendario Apollo Theater.