MADONNA "Mdna"
(2012 )
E’ tutto molto complicato, e magari se 25 anni fa ci fossimo detti che nel 2012 avremmo avuto un album di Madonna, nuovo, da recensire, la prima cosa che ci saremmo chiesti sarebbe stata “chissà cosa sarà diventata”. Il problema, 25 anni dopo, permane, così come capire chi potrebbe essere interessato a questo disco. Quando il tassametro dell’anagrafe ha già superato e non da poco quota 50, e quando il rischio di sembrare ridicola è forte, fortissimo. Un quarto di secolo in cui Veronicuccia nostra si è fagocitata decine di “nuove Madonna” (una delle prime, per la cronaca, fu tal Debbie Gibson, tanto per stimolare i feticisti degli ‘80s), ma che ora è normale che giochi sul filo di chi è ad un passo dal corto circuito. Sia chiaro: “Mdna” è un lavoro che cresce di ascolto in ascolto, giocando sempre su quel pop all’avanguardia, mai retrò e nostalgico, che la fanciulla – di un tempo – ha sempre saputo fare. Rinnovarsi, rinnovarsi, rinnovarsi: mai una immagine uguale a quella dell’anno prima, mai una sonorità uguale a quella del disco prima. E qui siamo su quella stessa lunghezza d’onda, tra il pop elettronico più europeizzato di “Girl gone wild” a quello che vampirizza l’hip hop americano di “Give me all your luvin” o altri spezzoni, dove le giovin ospiti rappeggiano magari inchinandosi all’icona che fu e che cerca di restare. E’ un lavoro in cui si trova un po’ di tutto, compresi anche quei brani più melodici che, senza voler cercare a tutti i costi di sembrare gggiovani, ricordano come la Cicconcina, tanto male, non lo è mai stata: “Masterpiece”, provare per credere, o “Beautiful killer”, in una curiosa tracklist che parte dallo scatenarsi per finire – forse per carenza di fiato, sai l’età – con maggiore relax e introspezione. Il problema, appunto, è sempre lo stesso: possibile autodefinirsi “girl” quando “girl” non lo si è più? Possibile farsi spupazzare in video da fanciulli che potrebbero tranquillamente essere suoi figli? Possibile cercar di capire chi è, oggi, l’ascoltatore medio di Madonna, oggi che le ragazze preferiscono – senza capirci molto, probabilmente – quel clone che è Lady Gaga, infinitamente meno inventivo ma più al passo con l’anagrafe, e che i ragazzi dovrebbero essere tutti fanatici del “mature sex” o dei “grannies” per sbavare davanti a lei? Lei non si cura di ciò, va avanti, e forse è questo il suo bello. E ad ascoltare “Mdna”, senza porsi dubbi sulla necessità di fare la ragazzina a 50 suonati, alla fine si può restare soddisfatti, perché tutto sommato lei, quello che sa fare da sempre, è intrattenere. Con la differenza che 25 anni fa poteva vendere anche solo le copertine dei dischi, oggi proprio quelle andrebbero evitate. (Enrico Faggiano)