RED HOT CHILI PEPPERS "I'm with you"
(2011 )
John Frusciante è uscito dal gruppo. Per la seconda volta, forse quella definitiva, e per dedicarsi interamente a progetti personali. Tuttavia non è della sua mancanza, decisamente attenuata dal lavoro del fido sostituto Josh Klinghoffer, che il disco risente, quanto piuttosto della totale mancanza di coraggio, intraprendenza, novità e freschezza ormai sempre più manifesta. È infatti da ''Californication'' in avanti (e sono circa dodici anni!) che i RHCP continuano a sfornare, seppur con ponderata lentezza, dischi per famiglie, senza spina dorsale, un rock-pop né carne né pesce da distribuire su larga scala e per suscitare facili emozioni. Non che ci sia da discutere sulle rinomate abilità musicali della band, perfette con o senza Frusciante e nonostante la banalità vocale del frontman Anthony Kiedis, passato dal mascherare egregiamente il fatto di essere il più scarso del gruppo a livelli di cacofonia ormai esasperanti, fatto sta che, all’incirca dal post-''One Hot Minute'', i RHCP convincono solo le casalinghe disperate. L’innocua vacuità del singolo ''The adventures of Rain Dance Maggie'' la dice lunga sul livello dei pezzi proposto, dove tra quelli che cercano di salvarsi rientrano i riff funky più spinti e irriverenti di ''Ethiopia'' e ''Goodbye Hooray'', che con un paio di intermezzi strumentali porta con sé la trascinante eco dei bei vecchi tempi, quelli di sperimentazione e improvvisazione insuperabile. Non si discute poi sulla credibilità della produzione, guidata dal solito Rick Rubin, ma sin dal primo minuto di ''Monarchy of roses'' si sa già fin troppo bene cosa aspettarsi: sempre grandi sì, ma nessuna sorpresa, insomma, una noia mortale. (Federico Pozzoni)