STEREOLAB "Not music"
(2010 )
Ecco l’ultimo lavoro degli anglo-francesi Stereolab, che arriva a due anni da “Chemical Chords”, edito dalla Duophonic (etichetta di proprietà della band) e da Drag City. Il disco fa parte delle registrazioni del 2008, poichè dopo lunghe e proficue sessioni in studio, che avevano portato più di trenta canzoni, una prima parte è finita su “Chemical Chords” e una seconda parte su “Not Music” appunto. Uscita discografica che sa molto di boccata d’aria fresca per i fan della storica band, dopo le voci dello scorso anno che davano il gruppo sull’orlo dello scioglimento, ma i brani del disco non sono assolutamente, come detto, materiale nuovo, frutto com'è di registrazioni di due anni fa. Che Tim Gane e soci non abbiamo più idee e che questa sia solo una mossa di marketing per tenere in vita la band? Può darsi, ma questo album è, in ogni caso, davvero azzeccato e ben suonato. Si lascia ascoltare che è una bellezza, scorre che quasi non te ne accorgi. Certo l’età dei nostri si fa sentire, non hanno più la fresca mentalità compositiva che li ha resi una delle indie band di culto dei ’90, ma resistono alle grinze del tempo con ottima caparbietà, almeno su disco. Non sono infatti momentaneamente annunciate date a supporto dell’uscita dell’album. Undici brani inediti più due remix, di cui uno di Atlas Sound che chiude meritevolemente l’ascolto di questo lavoro. Con la prima canzone ad aprire le danze (“Everybody’s Weird Except Me”) pare di andare a spasso su di un prato fiorito per un picnic, ed anche la seconda (“Supah Jaianto”) non è da meno; in “Leleklato Sugar” colpiscono senza dubbio gli inusuali suoni di sottofondo, quasi stessero suonando giocattoli insieme a valanghe di sintetizzatori e moog. “Silver Sands” è una cavalcata di 10 minuti, costellata di drum machine e synth decisamente troppo anni ’80, che rischia di annoiare l’ascoltatore, ma davvero curioso è l’accattivante intro di chitarra di “Sun Demon” presto inseguito da tastiere e suoni campionati. La traccia più valida di tutte, anche se priva della voce, è sicuramente “Equivalences”, che potrebbe essere senza difficoltà il singolo del disco, con una melodia pop decisamente orecchiabile e un giro di basso di ottima presa. L’album è disponibile in diversi formati: CD, vinile e download digitale. Un atto d’amore verso i fans, così può essere intesa questa uscita discografica. Una nuova sorpresa dopo la pubblicazione in settembre di “The Trip”, l’album solista della cantante del gruppo Laetitia Sadler. (Gabriele Centelli)