THUNDERCLAP NEWMAN  "Hollywood dream"
   (1969 )

C’è qualcosa nell’aria, qualcosa di nuovo. Difatti c’è SOMETHING IN THE AIR, canzone di grande successo inglese, arrivata al numero uno a Top Of The Pops e in testa a tutte le classifica d’oltremanica a luglio quando la concorrenza si chiamava Beatles (con THE BALLAD OF JOHN & YOKO) e un rigenerato Presley (con IN THE GHETTO), distanziati al secondo e terzo posto. Il suo tirocinio nelle graduatorie musicali è stato di breve durata. Appena uscita è arrivata direttamente al diciassettesimo posto, per poi passare al decimo, la settimana successiva al terzo. Di lì al primo è uno scherzo. Ora questo disco, distribuito dalla Polydor in Italia (in Inghilterra è uscito su etichetta RAK) arriva anche da noi. La radio la fa ascoltare spessissimo, piace parecchio ma non sfonda come dovrebbe nelle classifiche di vendita. Poco importa, perchè a chi è piaciuto questo singolo, è subito corso a comprarselo, alla faccia delle classifiche italiane. Va bene, direte voi, ma dopo questo lungo preambolo ci volete dire chi la canta? Loro (o meglio lui) sono un gruppo di ragazzi dei quali è leader Andy Newman che, fino a qualche mese prima, lavorava come tecnico per la società dei telefoni inglese, la British Telecom. Il nome del complesso è Thunderclap Newman. Dopo il lavoro Andy si aggregava ad un gruppo di amici del quartiere Shepherds Bush e si esibiva in un locale dove suonava il pianoforte fino all’alba. Poi il colpo di fortuna: Pete Townshend dei Who lo sente suonare e lo porta negli studi di registrazione della sua casa discografica dove gli fa incidere un provino che piace parecchio. Townshend dice al ragazzo di procurarsi dei valenti musicisti e Andy sceglie il quindicenne Jimmy McCulloch come chitarrista, suo fratello Jack come batterista. Poi vengono Speedy Keene (chitarrista anch’egli) che è anche compositore e firma il pezzo e Jim Pitman Avory, un contrabbasista e bassista. La canzone è veramente bella. Anzitutto c’è lo stile del gruppo che è molto moderno, senza per forza sconfinare nell’underground o nell’hard rock. Pop, un pizzico di blues, un arrangiamento eccellente e il piano suonato alla Elton John, con quelle reminiscenze del periodo ragtime che danno al tutto un tocco di classe. Il gruppo non seppe ripetersi e il secondo singolo ACCIDENTS non ebbe il riscontro aspettato. WILD COUNTRY e THE REASON, i seguenti singoli, non furono praticamente neanche notati e fu così che decisero di sciogliersi alla fine del 1970. Questo, inutile dirlo, rimarrà così il loro unico album. Jimmy McCulloch in seguito entrò a far parte dei Wings di Paul McCartney mentre il leader Andy Newman si occupò di produzioni discografiche. Trovare questa canzone su qualche CD in Italia è davvero compito arduo. Per fortuna nell’epoca di internet esistono i vari Amazon.com che rendono facile quello che fino a poco tempo fa sembrava difficilissimo. O per chi non vuole spendere, consiglierei (lo so che non dovrei dirlo!) un giretto su programmi peer to peer, perchè la canzone merita veramente l’ascolto. Ma anche per ricordare un brano troppo presto dimenticato così come i loro autori ed esecutori. (Christian Calabrese)