CADABRA  "Wave/action"
   (2009 )

I Cadabra sono una giovane band italiana che può vantare già quattro pubblicazioni. “Wave/action”, ultimo lavoro sulla lunga distanza, è pubblicato dall’etichetta abruzzese Fonoarte e ci conferma un gruppo ai vertici del panorama wave italiano. Le intenzioni, le origini e le attitudini di Sebiano Cuscito (chitarra, voce), Vincenzo Romano (basso), Francesco Radicci (batteria) non sono, peraltro, tenute nascoste. È dal titolo, infatti, che emerge, più di ogni altra cosa, quello sarà il sound di questo “Wave/action”, lavoro che si articola in otto tracce. In copertina due ragazzine camminano lungo una spiaggia, quando ormai l’estate è finita da tempo, in un’istantanea che, volutamente, rimane scarna e sfocata. “The spell” apre il lavoro e, subito, l’attacco della coppia batteria/basso ci fa venire in mente “Play for today” (e scusate se vado a scomodare proprio "loro", ma mi viene troppo naturale!); quando arriva la chitarra, ascoltiamo una tipica “elettrica” di stampo dark/wave: incisiva, puntuale e pungente. “Sister” e “Those three days” (qui la sessione ritmica mostra i muscoli in apertura) nascono più rockettare (e se proprio dobbiamo cercare un riferimento musicale, potremmo pensare ai Sisters of Mercy o ai Mission) ed il cantato di Sebiano Cuscito è sufficientemente grintoso, senza tralasciare un’ottima propensione all’armonia. “Watching me change” è il singolo estratto. Chitarra, basso e batteria entrano ancor più in sintonia per un pezzo che ha il merito di entrare subito nelle orecchie degli ascoltatori. Ogni buon fan dei Cure cercherebbe accostamenti (se non altro per il titolo simile) con la perla di “Watching me fall”, contenuta nel formidabile “Bloodflowers” (Fiction 2000). Ma, fatte salve le sopraccitate analogie, il brano si apprezza per una carica non indifferente e per una linea melodica superiore agli altri pezzi. In “The addiction” è la voce che entra in scena subito e senza indugio, mentre “Other side” è decisamente una delle migliori e delle più intense. Il sound si ripiega su se stesso, mentre si smorzano i toni e si lascia lo spazio alla malinconia (“I would smile to be your sacrifice”). “All your bodies”, che continua su quanto tracciato in precedenza, anticipa “Christabel”. Con l’ultimo pezzo i Cadabra si spingono oltre per strizzare l’occhio al pop, proponendo una delle più belle creature di “Wave/action”; la sua tendenza a virare il sound verso un versante più easy, ci fa ancor di più apprezzare un epilogo davvero azzeccato. Un ottimo lavoro che non smentisce quanto i tre musicisti andavano anticipando con quel titolo tanto profetico. Un disco di genere, ma non per questo manieristico, che ci sentiamo di consigliare. (Gianmario Mattacheo)