SQUALLOR "Mutando"
(1981 )
Sempre maggior successo commerciale, per loro, che iniziarono anche ad utilizzare spot fatti bene bene. Per ora, però, sono quelli finti, messi tra una canzone e l’altra, mentre il repertorio torna a irridere la religione (“Pret a porter”, sfilata di moda per clericali, su base scopiazzata da “Gioca Jouer”), canta “Madonina” in similamericano lamentando l’arrivo sotto il Duomo dei “terun”, manda – proprio mentre il mondo è ai piedi di Bob Marley – Pierpaolo in Giamaica, piange la morte di un fantomatico Papè in “Tombeado”, e racconta del tassista di “Tango 13” che finisce, suo malgrado, dentro una corsa ciclistica. Gliene capitano di tutti i colori, ai protagonisti delle loro canzoni. Come al telecronista di Mexico ’70, ancora incredulo di come l’Italia abbia perso i Mondiali, che 11 anni dopo è ancora lì a lamentarsi. Ma il disco ha la sua perla in un altro di quei capolavori in melodia napoletana che solo loro riuscivano a fare. E chi non ha mai sentito “Cornutone” lo vada a fare: gli si aprirà davanti un mondo, magari solo teorico, si spera, ma gli si aprirà. (Enrico Faggiano)