THE TUNAS "We cut our fingers in july"
(2008 )
Una sintesi stilistica perfettamente funzionante, quella dei Tunas, la cui maniera si fa distinta attraverso le consistenti affinità punk di "We cut our fingers in july", che mantengono ben salde le matrici garage degli esordi sottolineate da quel contributo in chiave lo-fi a cui si deve il giusto merito. Quello che accade, non farete a meno di notarlo fin dalla prima accoppiata in traccia: parliamo di "Shat my pants" e "Lament 1", che si aggiudicano i posti migliori dichiarandosi devoti fautori rock'n'roll. E i viaggi nel tempo di "John Titor's amazing journey to the past", che non durano più di 2:34 minuti di movimenti dichiaratamente punk, per poi cedere il posto alle spolverate soul di "You got bread (but you ain't got teeth)". Non mollano il tiro, non fanno una pausa (e non vogliamo una pausa!), ed eccoci lasciarci divorare dal British sound di "You know you should", dalle dinamiche di "Hide your head (into the ground)" e "Miss Understood", che non possiamo far a meno di immaginare dal vivo. Ed infine la classica "Uptight (everything is alright)", che ha il compito di portarci indietro nel 2008 o avanti nel 1965: sono solo punti di vista, come dicono i bolognesi Tunas. Punti di vista che hanno sicuramente il loro perché, e che continuano a convincere e a ottenere grandi risultati. Ora tocca a voi dire la vostra, intanto io continuo a ballare con loro... (Sara Bracco)