MAX PETROLIO  "Discussioni in farmacia con animali abili"
   (2008 )

Non è solo un album troppo complicato, a dir di qualche persona, non è solo una cosa troppo intellettuale, a dir di qualche altra persona. La verità è che la vita è divenuta troppo complicata, anche se qualche persona non se ne è accorta, oggi tutto è un rebus che mette alla prova la nostra forza e la nostra resistenza. Che dire il nostro Cantautore, padre forse di un nuovo linguaggio? Quello che vuole essere l’emblema delle razze future, fatte di espressioni complicate, ermetiche, ricercate, computerizzate. L’album è un frullato di ira, di parole dirette: “Discussioni in Farmacia”, colle, porzioni di vernici, balene imbottite di coloranti, torbidi composti dagli effetti sconosciuti, paesaggi di un esistenza futura, ma forse assai più vicina di quanto noi crediamo, paesaggi sagomati, suggestionati da esplosioni di carburante, maledetti dai tanfi, abitati da anormali esseri che avvelenano sempre più il pianeta. Forse non è possibile spiegare tutto quello che è incastrato in questi racconti notturni, sì molto bui: la forza di queste canzoni è affidata al ritmo di una chitarra, che risuona semplice ma metallica, quasi a non usurpare o distogliere l’ascolto dalle assurde frasi che spadroneggiano nella stanza, frasi che escono veloci dai toni non ripetibili, frasi imballate come carne fresca, proiettata sulla gente e che qualche Dio ne abbia pietà. Assistere ad una Performance live di Max Petrolio equivale a proiettarsi in un inferno, in una Megalopoli chirurgica. Ascoltare le canzoni di questo ultimo lavoro, o mette i brividi o lascia indifferenti i più indifferenti. E' come quando si dice che chi accetta di vedere i morti prima o poi se ne troverà uno davanti, invece chi decide di non vedere, non vedrà e non sarà visto. Aspettavamo con fervore questosuo nuovo album, nel frattempo iniziamo a pensare a cosa indossare la notte dell’Apocalisse.