BEPPE DONADIO  "Houdini"
   (2008 )

Sono passati meno di 2 anni da quando "Merendine", l'opera prima del semisconosciuto Beppe Donadio, fece saltare sulla sedia parecchie persone. Canzone d'autore di magnifica fattura, testi e musica splendidamente combacianti, in un viaggio sonoro al limite della perfezione, come solo i grandi dischi dei grandissimi autori sanno regalare. Da allora molte cose sono cambiate, e se Donadio non è ancora un protagonista delle charts, è ugualmente vero che molti aspettavano al varco l'uscita di questo suo nuovo lavoro. Per vedere se l'opera precedente era un "figlio perfetto", e per questo irripetibile, probabilmente infarcito delle canzoni di una vita come capita normalmente per i dischi d'esordio. Se insomma, per farla breve, "lo strano caso di Beppe D." tendesse già all'esaurimento. "Il secondo album è sempre il più difficile nella carriera di un artista", recitava a suo tempo il prode Caparezza, che con la musica di Donadio c'entra come i cavoli a merenda. Quindi? Quindi rilassiamoci. Nulla è andato perduto. Nulla della carica vitale, nulla dell'incredibile forza propulsiva della scrittura di Donadio è andato smarrito per strada. "La mia idea del futuro", "Tempo al tempo", "Maestrale", "Maria e gli uomini": l'opera seconda del cantautore bresciano, questo magico "Houdini", è, se possibile, addirittura superiore allo stupefacente "Merendine". Questo, però, deve responsabilizzare chi sta leggendo queste righe. Se era permesso essere distratti due anni fa, quando Beppe era (come detto) un illustre semisconosciuto, ora non avete più scuse. Ora che di lui cominciano (finalmente!) a parlare in tanti, sarebbe davvero un delitto non procurarsi questo disco. Saremmo costretti a dire, citando Nanni Moretti: "Continuiamo pure così, facciamoci del male...". (Andrea Rossi)