MARCO MASSA  "Sono proprio un duro"
   (2007 )

Ok, quando sono ignorante lo ammetto. E stavolta sono ignorante, sì. Non conoscevo Marco Massa, e (quel che è peggio) dalla copertina dell'e.p. in questione, come dal titolo "Sono proprio un duro", avevo immaginato tutt'altro, rispetto alla realtà. Mettici la cover (dietro alle sbarre, peloso e tatuato...), mettici, appunto, il titolo, in linea con il perdurante "celodurismo", e... insomma, non mi sono approcciato a questa recensione con una grande spinta. Sbagliato. Non per una ma per 2 diverse ragioni. Innanzitutto perché, non sapendo chi fosse Marco Massa, immaginavo l'ultimo ritrovato dell'industria musicale, magari di dubbie capacità musicali ma, che ne so, con qualche comparsata nei programmi televisivi che tanto vanno di moda ora (stile "Amici", "X Factor" o giù di là...). Nulla di più falso. Marco Massa è uno "vero": classe 1963, ha studiato chitarra con Franco Cerri (ohibò...), ha debuttato sul palco con il pianista jazz Renato Sellani, e nel '99 ha vinto il Premio Recanati per la Canzone d'Autore. Ok, ammetto il mio errore, e chiedo scusa. Seconda ragione per cui sbagliavo: i brani non sono niente male. Sono pochi (si tratta, come dicevo, di un e.p.), ma lasciano ben sperare: se mi capitasse per le mani un album intero di Marco, è certo che a questo punto mi ci approccierei decisamente con molta più voglia. La title track "Sono proprio un duro", dal ritornello forse facile ma comunque accattivante, nasconde un testo tutt'altro che banale ("Difficilmente siamo solo in due, anime che volano nel cielo tra gli spigoli..."). E poi "Ninna nanna" (con la partecipazione dello stesso Renato Sellani) e "Liberi nel vento", entrambe in versione videoclip, fanno venire voglia di conoscere di più di Marco Massa. E, quindi, mi scuso. L'avevo già detto? (Andrea Rossi)