MARLENE KUNTZ  "Uno"
   (2007 )

Questo è l'album in italiano più bello che io abbia sentito negli ultimi tre mesi. 'Uno' non è figlio di un suono/rumore puro degli album precedenti, ma tiene alta la Kuntz; soddisfatti di avere un grande gruppo in casa nostra. I Marlene sono unici al di fuori dei generi. Questo è assodato. Nessuno incarna come loro l'essenza dell'artista con la A maiuscola. Il tema ricorrente in tutto il disco è la figura femminile, ma non in chiave amorosa, melensa e sanremese, s'intende. E' inutile discutere sui testi: originali, poetici, sublimi, scorrevoli, distaccati, alta letteratura. Egregi e Illustri accademici svedesi, pensate seriamente ad una possibile candidatura di Godano al Nobel. Un esempio emblematico su tutti è 111: ”Non è stato difficile raccontare questa storia / di ordinario fallimento coniugale / e non fu esattamente impossibile / accettare per me stesso / l'ipotesi dell'abiezione / in fondo pensavo dovrò fare i conti / con una crescente contrizione / passando la vita a vergognarmi / per un talento giocato davvero molto male / ma quale errore quando mi accorsi / di averla uccisa a martellate”. Nuova strumentazione, arrangiamenti intarsiati di grinta, favole ad occhi aperti, mura valicabili ed eclissi di loquacità miscelate fra loro danno, nella maggiore parte dei brani, come risultato il settimo album dei Marlene Kuntz. Ci nutrono di sana musica. Vogliamo parlare degli ospiti? Gianni Maroccolo non lo consideriamo più un ospite, ovviamente, ma Greg Cohen al contrabbasso nelle tracce uno, due, quattro e dieci; Ivana Gatti ai cori e, sorpresa inaspettata ai molti, Paolo Conte al pianoforte in 'Musa'. Questo album non è solo da ascoltare. La band ha creato una quarta dimensione anti-prospettiva. Il libretto del cd è arricchito dagli scritti di autori vari, da Lucarelli a Tiziano Scarpa, da Brizzi a Emidio Clementi intervenuti dedicandosi ad una canzone preferita. A mio avviso, un modo intelligente per invogliare il pubblico ad investire sul prodotto-musica. Se il download esiste, ci sarà un perché,no? (Dr.Matteo Preabianca)