BEPPE DONADIO  "Merendine"
   (2007 )

La prima sensazione che si prova, ascoltando quest'album, è che Beppe Donadio ci prenda in giro. Che siano grandi frottole che si tratti di un'opera prima, che si tratti di un disco d'esordio. Balle. Questo deve avere alle spalle almeno una decina d'album, nei quali ha affinato le proprie capacità, limando e selezionando all'infinito. Si trattasse davvero di un'esordio, saremmo davanti ad un evento epocale. E non può essere così, altrimenti avremmo sentito parlare di lui da radio, tv, giornali. Invece io non so chi sia Beppe Donadio. Quindi, dove sta la verità? E' possibile che sia tutto vero, che si tratti di una nuova proposta? Bah, se è così, Donadio è un genio. E se è un genio e non è già in testa a tutte le classifiche, non è già in copertina su tutti i giornali, non è già sulla bocca di tutti, siamo veramente un paese di pazzi. Questo è un disco perfetto, poche pippe. La maggior parte dei grandi della musica italiana (non facciamo nomi, please) un disco così se lo sognano, altro che. "Naso di plastica", "Uno, nessuno", "Subliminale", "Merendine", "La mia strada", "Io voglio te", tanti piccoli grandi capolavori, tanti pezzetti d'infinito. Grande mestiere in ogni brano, in ogni esperienza che Donadio fa vivere ai propri ascoltatori. In questo hanno evidentemente ricoperto un ruolo importante personaggi importanti come Franco Testa ed Elio Rivagli, motori del disco rispettivamente con il proprio basso e la propria batteria. Il tutto, è bene ricordarlo, per un cd totalmente autoprodotto, non distribuito a livello nazionale, e quindi (per ora) disponibile solo in qualche negozio. Nonostante questo, alcune emittenti radiofoniche lo hanno adottato, e così ha fatto pure Francesco Di Rienzo, promoter a suo tempo di Povia e della sua stupefacente «I bambini fanno oh». La speranza è che la strada sia la stessa, che il successo sia identico se non addirittura superiore. "Merendine" è un concept-album, che narra delle vicissitudini di Beppe D (che si tratti dello stesso Beppe Donadio è ovviamente qualcosa di più di un dubbio), aspirante cantautore al cospetto del mondo discografico, in cerca di contratto e sottoposto per questo alle più incredibili vessazioni. Grande ironia, grande padronanza della singola parola, oltre che della singola nota, per quello che, più che un disco, è un'autentica rivelazione. Scovatelo, e ne sarete felici. (Andrea Rossi)