KINGSFOIL  "In the hands of the king"
   (2025 )

Dopo sette anni calcati sul palco (quasi) ininterrottamente, il cantautore Tim Somerfield ha sentito (giustamente) la necessità che la sua fitta esperienza andasse traslocata in progetto di band.

E cosi, reclutando quattro compagni di viaggio, ha dato vita, nel 2019 ai Kingsfoil che, di recente, hanno fatto arrivare sul mercato un poderoso e.p. di appena 4 tracce, “In the hands of the king”, ma sufficienti per sorprendere anche le orecchie più allenate all’alt-rock, variegato nella new wave, metal e spruzzate di punk.

Quindi, che ne dite? Direi che Tim e soci ci arrivano ben forgiati a servire un pokerino che sbancherà nei consensi del mainstream e, magari, non solo.

Partono con la classicheggiante “Physical”, dai tratti somatici luminosi e decisamente godibili con tanto di assolo pulsante, mentre la sognante power-ballad “Warriors” già me la immagino in versione live con una marea di torce accese dei cellulari che oscillano nell’aere notturna.

Tutt’altra storia risulta “Whips & Chains”, che sfila su rotaie funk-rock di tutto rispetto, con basso e chitarra a dettare una ritmia forbita e mordente. All’arrivo, i ragazzi sfoderano la splendida “Find your way”, dalla duplice indole dolce e grintosa, similarmente ai migliori episodi dei Darkness... e occhio a non tralasciare il maestoso, incalzante finale che non ti fa sentire la lunghezza dei suoi 510 secondi!

Chiaramente, “In the hands of the king” non fa esclamare al prodigio ma è finalizzato a ribadire che il classic-rock pullula ancora di vita ardente, e coloro che ne hanno già recitato il “de profundis” avran modo di ricredersi, riabilitandolo tramite questa ventina di minuti armoniosamente centrati dai Kingsfoil: non una band qualsiasi, sia chiaro. (Max Casali)