BRUNO GRAZIOSI 4TET  "Outsider"
   (2024 )

Inizio con due affermazioni negative per argomentare su questo "Outsider", disco d'esordio del Bruno Graziosi 4tet.

La prima è che l'immagine di copertina non mi piace granché sia nel colore che nel contenuto. Perché nascondere la faccia del band leader dietro al suo strumento, il contrabbasso, che sì è piuttosto ingombrante ma che si sposta facilmente?

La seconda è che, in fondo, non si tratta di un disco jazz. Il combo capitanato da Bruno Graziosi propone nove brani originali che si collocano molto più vicini ad una attitudine funky-fusion: il brano che porta il nome del disco ne è un esempio significativo (quarta traccia).

La cifra ritmica è costantemente proposta e tenuta dal nostro leader, che con il suo strumento, ben calibrato nella sonorità, costituisce l'asse portante di tutto il lavoro sia nel tessuto armonico che durante i soli; molto significativo quello in "My first", settima traccia in scaletta. Piano, chitarra e batteria costruiscono affiatati e solidi groove che quasi mai cadono nello scontato.

"Young Hope", secondo titolo in sequenza, è, a mio parere, l'episodio migliore e più rappresentativo di tutto il disco, con il suo ritmo funkeggiante, una chitarra alla Metheny e la chicca del timbro sonoro a goccia del piano Rhodes.

Nulla si crea e nulla si distrugge. Voto 7+. (Roberto Celi)