SANDRO GIBELLINI  "Chorinhos"
   (2024 )

Lo storico chitarrista jazz italiano Sandro Gibellini decide di dedicare un disco a una propria passione, quella per lo choro, detto anche chorinho. Si tratta dello stile musicale che più di tutti rappresenta l'anima musicale brasiliana, come disse il compositore di Rio de Janeiro Heitor Villa-Lobos. Nato intorno agli anni '70 dell'800 e tuttora florido, contiene tutte quelle caratteristiche che oggi attribuiamo agli stili di quelle latitudini. Il choro influenzerà samba e bossa nova, per esempio.

Esce così “Chorinhos”, per Encore Music e Barly Records. Contiene 11 brani originali che comunque presentano una buona dose di assoli e di approccio jazz. La cosa che si fa notare è soprattutto la ricchezza strumentale: le melodie sono eseguite da diversi strumenti solisti. In “Eunice”, “Valsa in G”, nell'allegra “Creusa” (pezzo in odor di “Tico-tico”) e in “Aglaia” il protagonista è il clarinetto; in “Aguas Doces” e “Tudo somado” si fa notare la fisarmonica; in “Lucilla” e “Clio” la melodia è suonata dal flauto traverso, nel secondo brano doppiato dal violino; in “Arianna” e nella rielaborazione classica di “Relaxin' at Alisei” è il pianoforte a fare da protagonista. “Arpalice” infine è un dialogo tra arpa e chitarra.

Sempre presenti sono la chitarra di Gibellini, che qua e là si cimenta nei suoi assoli, ad un tratto si lascia andare anche con la voce a dei “dededodedode” che doppiano ciò che fa sulle corde; contrabbasso e batteria aiutano a mantenere le coordinate jazz. Momenti festosi e rapidi si alternano alla tipica saudade, con progressioni armoniche raffinate tipiche della tradizione brasileira. Non è tutto strumentale: “Aguas Doces” e “Tudo somado” sono anche cantate.

Con i brani originali di “Chorinhos”, Sandro Gibellini vi farà apprezzare questo stile, buona occasione per andare poi a riscoprire i numi tutelari, come Pixinguinha. (Gilberto Ongaro)