BEAR OF BOMBAY "PsychoDreamElectroGaze"
(2024 )
Bear of Bombay è il progetto artistico di Lorenzo Parisini, polistrumentista milanese già attivo con questo moniker dal 2021, quando pubblicò l’EP d’esordio “Something Stranger”.
A settembre di quest’anno, invece, è arrivato il primo lavoro lungo: “PsychoDreamElectroGaze”. Il titolo, con un pizzico d’ironia, sembra voler anticipare gli scenari sonori descritti dall’artista in nove brani che, effettivamente, galleggiano su atmosfere oniriche, tipiche del dream pop, in cui la componente elettronica è presente e riconoscibile, ma senza rinunciare a digressioni acidule e in zona new wave.
L’obiettivo, in altre parole, è una contaminazione ragionata tra diversi generi che presentano alcuni punti di contatto naturali fra loro, attingendo a immaginari provenienti da più di un decennio musicale, ma prestando attenzione a conservare una cifra sempre molto personale.
L’apertura è affidata a “Tears from Space”, un tentacolare tessuto synth e chitarre, in cui è tangibile anche la mano di Mario Lo Faro dei Clustersun, mentre la successiva “Movin’ On” si staglia in zona Depeche Mode.
Gli spunti all’interno di “PsychoDreamElectroGaze”, quasi a voler mantenere una sorta di promessa, sono notevoli: “A New Wonder” (con The Mystic Morning) ha una fisionomia più cantautoriale, mentre la successiva “Close Your Eyes” rappresenta l’approdo in un gustosissimo synth pop.
Compaiono i Rev Rev Rev all’interno di “In Dreams”, tra percussioni post punk e traiettorie psichedeliche, mentre il pulsare più denso e fitto di “Wingless” e “The Castle” getta le basi per una possibile evoluzione in direzione più techno, ma magari in futuro, perché “Be Your Blood” manda il disco in archivio fra feedback onirici e synth aciduli.
“PsychoDreamElectroGaze” è uno dei debutti lunghi più belli ascoltati quest'anno in Italia, e la sensazione è che il progetto possa decollare verso altitudini anche maggiori. (Piergiuseppe Lippolis)