FRANCO BOGGERO  "Quasi un’abitudine"
   (2024 )

Vi siete mai imbattuti con uno storico dell’arte al servizio (anche) della musica?

In attesa di risposte, credo che il binomio sia molto interessante e ne ricevo conferma dal quarto album “Quasi un’abitudine” del cantautore genovese Francesco Boggero: un personaggio che vuole dare alla forma-canzone una diversa inquadratura narrativa, non propriamente diretta ed esplicita, ma delicatamente allusoria, che stimoli nuove interpretazioni della vita, attraverso brani che gli sono necessari per decifrare il quotidiano, il presente, la vita tutta.

Operazione non propriamente semplice, ma non si potrebbe ricorrere a nient’altro che alla scrittura per capire il suo microcosmo. Ogni episodio è un “Passaggio a livello” da attraversare con circospezione ma anche con ottimismo, ed a Boggero piace cominciare cosi il nuovo progetto, progetto che presto fa emergere connotati cristallini come l’emblematica “Un posto come Genova”, o le morbide stesure di “La notte si mangia le nubi”, “Luce che passi sotto” o “Con i piedi nell’acqua”, innaffiate da pregiata acustica.

Queste sono caratteristiche narrative che hanno fatto la fortuna della bella scuola cantautorale genoana, un po’ De Andrè e un po’ con l’ironia di Baccini, come ci rivela l’ottima titletrack che, consuetamente, ce la racconta con illustrativa maestria vocale, similarmente a “Tre febbraio”. Invece, con “Noi qui a pancia in su”, ci si sposta ad Asti per ispirarsi all’avvocato-chansonnier Paolo Conte, mentre a Franco Boggero basta un contrabbasso e poco altro per elargire la bizzarra “Se sono solo non ti scrivo”.

L’insolito “Psicotango” suggella le buone idee compositive del cantautore, mai impaludato nei soliti clichè. Cantautore che chiude poi baracca con il delizioso duetto folk-pop di “A bruciarsi i capelli nei libri”, in cui la fisarmonica è la cornice rispettosa e determinante di un valore aggiunto.

Eleganza ed umori retrò si fondono in una ghisa cantautorale, colata da un’ artista… Franco e sensibile: praticamente inossidabile. (Max Casali)