KITTY SOLARIS  "James Bond"
   (2024 )

Kitty Solaris è una cantautrice berlinese.

Affascinata e ispirata dai suoi artisti preferiti (su tutti Sonic Youth, Cure, Velvet Underground e Cat Power), l’artista ha sviluppato una proposta che mette al centro la chitarra elettrica e si caratterizza anche per una forte presenza dell’elettronica, anche grazie alla produzione dell’australiano Damian Press.

Nel nuovo “James Bond”, invece, il grado di complessità aumenta: da un lato il dream pop e le atmosfere Eighties della titletrack (in apertura), dall’altro le traiettorie funky di “Follow the Beatniks”, in un gioco di contrasti che non scalfisce la compattezza e l’omogeneità della proposta nel suo complesso.

Fra le sue pieghe, “James Bond” intende essere un messaggio di pace in un mondo lacerato da conflitti in senso lato, con “Lights Out” a rappresentare la ricerca dell’amore con il suo sound rotondo e mellifluo, “Spring Air” a comunicare l’urgenza di ricostruzione e nuovi inizi e “Ayahuasca” a suggerire una riconnessione profonda con la natura, con un sound pop patinato e psichedelico.

L’ultimo atto del disco è “Heroes”, omaggio agli eroi dimenticati del nostro tempo realizzato conservando un gusto (synth) pop raffinato, sospeso tra pulsioni futuriste e tracce della disco che fu.

“James Bond” penetra sottopelle con facilità, conciliando necessità d’immediatezza e soluzioni gustose, il cui grado di complessità è maggiore di quanto non appaia a un ascolto distratto. (Piergiuseppe Lippolis)