B.I.T.  "Puccini, my love"
   (2024 )

Nuovo album per il B.I.T. (Back In Time) Duo, composto da Manuela Pasqui, al pianoforte, e da Danielle Di Majo, al sassofono.

Il disco si intitola “Puccini, My Love” (edito per Filibusta Records, distribuzione fisica IRD, digitale Altafonte Italia) ed è tutto dedicato ad una rilettura in chiave jazz di alcune fra le arie più note del celebre compositore toscano, omaggiato nell’occasione del centenario della sua morte.

Puccini e il jazz? Qualcuno solo a pensarlo potrebbe storcere il naso o addirittura pensare che il grande maestro oggi si rivolterebbe nella sua tomba. Un accostamento musicale improponibile? Un azzardo? Uno sgarro ai puristi dell’opera? Assolutamente nulla di tutto questo.

Prima di emettere giudizi a priori questo disco va ascoltato. E non solo una volta di sfuggita. Siamo in presenza di un lavoro rarefatto e complesso. L’album contiene gran parte di quelle melodie immortali scritte nell’800 dal grande maestro, con composizioni come “Vissi d’Arte Vissi d’Amore”, “Il Mandorlo Vicino“, “Un Bel Dì Vedremo”, “O Dolci Mani”, “Mi Chiamano Mimì”, “E Lucevan Le Stelle” e “Nessun Dorma”, che in questo disco vengono rivisitate con modalità decisamente più moderne, grazie anche alla sensibilità e alle esecuzioni strumentali delle due eccellenti musiciste.

Sassofono e pianoforte trasformano le famose arie pucciniane grazie all’intenzione del duo di costruire i brani con un nuovo suono e con interpretazioni personali, evitando il rischio di cadere nel realizzare cover asciutte in chiave moderna.

Il risultato è una ricerca continua e profonda, sia nella composizione che nell'improvvisazione. Un album solo strumentale ma decisamente bello e interessante, che prende spunto dalla ricerca armonica dello stesso Puccini, una figura moderna che già ai suoi tempi guardava avanti al momento delle sue creazioni musicali. Un progetto che rischia di non trovare riscontri positivi fra quei musicofili ancorati al passato (e che possono restare lì dove sono nella loro confort zone) ma che invece può aprire un mondo ricco di spunti musicali per tutti quegli sperimentatori che hanno il coraggio di interpretare e che hanno il gusto di cambiare e sanno trovare nuovi arrangiamenti nei grandi capolavori del passato.

Il disco si chiude con “Puccini my love”, un brano inedito composto da Manuela Pasqui in memoria del grande maestro. Qui il jazz e l’opera si abbracciano celebrando la musica senza confini. (Pierantonio Ghiglione)