TOBIA LAMARE "Heart in a meat grinder"
(2024 )
"Heart in a Meat Grinder" è il quinto album di Tobia Lamare, un artista salentino con un curriculum degno di nota. Tobia ha composto musiche per teatro, documentari, film e installazioni (tra cui quelle di Michelangelo Pistoletto). Ha aperto concerti per band come Kings Of Convenience, Iggy Pop & the Stooges, e ha firmato le colonne sonore dei film "Ius Maris" di Vincenzo D’Arpe, vincitore del premio Migrarti 2018 al Festival del Cinema di Venezia, e "I Naviganti" di Don Pasta.
Dal 2010, ha pubblicato quattro album da solista. Il suo album "Songs For The Present Time" (2019) ha attirato l'attenzione della stampa nazionale e internazionale, ampliando il suo pubblico anche fuori dall'Italia. Nei suoi dischi ha collaborato con artisti come Mara Simpson (UK), Random Recipe (CAN), Martin Hagfors (USA), e RED KID (IRL). Negli ultimi tre anni ha realizzato colonne sonore per libri per l’infanzia e una collana della casa editrice Orecchio Acerbo, in un progetto ispirato a Bob Dylan.
In questo nuovo progetto, l'autore ha cercato di visualizzare graficamente le emozioni attraverso la rappresentazione di un cuore anatomico che cambia forma e si trasforma in una canzone. Ha scelto l'immagine del cuore nel tritacarne, che poi è anche la copertina del disco, come simbolo per esprimere questo processo. Pur non essendo necessariamente doloroso, questo percorso di trasformazione è primordiale e crudo, riflettendo la natura profonda e intensa delle emozioni stesse.
I 12 brani, di cui due strumentali, sono arrangiati e suonati quasi interamente dall'autore dove si scopre un suono molto americano, dovuto alle contaminazioni di oltreoceano. ''Candies'' evoca nostalgicamente le feste estive sulla costa adriatica che si protraggono fino all'alba. L'autore ha trascorso gran parte della sua vita in questo modo, osservando corpi danzanti fino al sorgere del sole, che continuavano a muoversi mentre le montagne dell'Albania venivano illuminate dai primi raggi di luce.
''Hoopes'' incarna invece lo spirito dell'avventura e del viaggiatore, purtroppo soffocato negli anni del Covid. L'autore ha sempre aspirato a viaggiare il più possibile con la musica, e questa è stata la cosa che più gli è mancata durante la pandemia. ''Just a little love song'' è una canzone d’amore su una base northern soul, il quale si basa principalmente su brani di soul americano degli anni '60 e '70, particolarmente quelli meno conosciuti e meno commerciali.
Questi brani spesso presentano un ritmo molto energico, un forte groove e melodie emotive, perfetti per il ballo. Erano brani scelti da ragazze e ragazzi nell’area del nord di Londra per essere ballati nelle balere degli anni ‘70. ''Play for today'' è invece un blues grezzo e diretto, tipico del garage rock, arricchito da
elementi psichedelici che aggiungono colori sonori e atmosfere suggestive. ''Ballata per droidi'' è il secondo brano strumentale ed è stato registrato utilizzando la chitarra e una drum machine. Il brano è stato composto per accompagnare "Dio Ballard", uno spettacolo con una sceneggiatura di Nino G. D'Attis, ispirato al romanzo "Crash" di J.G. Ballard.
''The meat grinder'' è la dodicesima traccia, dove si sente Il battito del cuore che si insinua nel tritacarne, che tritura emozioni, paure, dolori e gioie, amalgamandoli in un unico vortice che lascia solo un ricordo di ciò che era il cuore, in una nuova rinascita. Per concludere: il quinto disco di Tobia Lamare è un'opera che ha un'anima propria e un'identità ben definita. Con una musica che mescola surf psichedelico estivo e sonorità destrutturate.
Tobia dona valore e profondità alle piccole storie quotidiane, solitamente trascurate. Dodici pezzi che scivolano via come una ventata di aria fresca, riflettendo un'analisi accurata dei sentimenti e delle visioni surreali di mondi inesplorati. (Tatiana Lucarini)