GIACINTO PIRACCI SEPTET "Seven tales of guilt"
(2024 )
''Sette storie di colpevolezza'' è il corrispondente titolo in italiano di questo corposo lavoro di Giacinto Piracci, compositore e chitarrista napoletano che qui riveste anche il ruolo di leader alla guida di un ensemble in forma di settetto in cui consta la presenza di sax, flauto, piano, contrabbasso e batteria.
Diciamo subito che ciò che emerge all'ascolto complessivo del disco è la sua varietà composita ed orchestrata in cui la matrice jazz con venature world è ben consolidata. I brani sono tutti originali tranne l'ultimo, "Heaven" di Duke Ellington.
Perché "corposo"?... E' una caratteristica che emerge dal notevole lavoro di composizione e di strutturazione armonica dei brani, con assoli, dialoghi, interplay e tessiture melodiche con ricerche timbriche in cui sono coinvolti tutti gli strumenti in modo paritario. Mai eccessivamente è in primo piano la chitarra nonostante assoli importanti come in "Finzioni" quarto brano in scaletta e, a mio parere, il più rappresentativo del disco.
Il considerevole spessore musicale, è il caso di dire che rimandi anche alla metafora compromissoria dell'esistenza, dove la purezza e la innocenza primordiali si perdono ben presto in una molteplice occasione di dialogo, di confronto e di colpevole contaminazione.
Notevole il lavoro sulle progressioni armoniche dei sax e del flauto. L'ascolto è tuttavia impegnativo. Voto 7. (Roberto Celi)