NAGUAL  "And once the storm is over..."
   (2024 )

Resistenza e resilienza sono due sostantivi che incarnano alla perfezione il cammino, quasi ventennale, del sestetto piacentino dei Nagual.

Infatti, sin dai primi vagiti del 2006 questi ragazzi non hanno mai mollato la presa nel dover affrontare ripetuti cambi di line-up. Sfido qualunque altra formazione dell’underground ad avere la caparbietà dei Nagual, ora pronti a raccogliere consensi sicuri col nuovo, quinto lavoro “And once the storm is over...”, un titolo che prende spunto da un romanzo del letterato nipponico Haruki Murakami e che vuol essere un invito alla consapevolezza di esser bravi, sì, nel contrastare le tempeste che ci propina spesso la vita, ma senza ignorare che poi se ne esce (comunque) diversi.

Gli otto brani in essere, erogano 35 minuti di corrente tenace, miscelati in hard e classic rock, con scosse non invasive ma pur sempre con piglio formidabile: ed è proprio il fascinoso vento della titletrack ad ammantarci di buone sensazioni iniziali che, immediatamente, trovano conferma nella spinta gagliarda di “Going nowhere”, “Life kills you” e “Wildfire”, episodi che fluiscono nelle condotte di proprietà di Deep Purple e Whitesnake ma con pertinenza personale ed ammirevole, perché è talmente alta la loro verve esecutiva che te ne freghi se rimandano a qualche maestro di genere.

Loro ti rapiscono anche nelle ballatone del tipo “Where memories are blind”, o nella power-expression di “Fading away”, e via ad ondeggiare accendini in aria nelle notti stellate, serenamente permeate da rock pulito e rifinito senza eccessive ridondanze, ad eccezione del “muro d’acqua” che erigono in chiusura, facendo risultare “Waterwall” come la più bella stanza uditiva del tempio di “And once the storm is over...”, arredata con dettagli assemblativi luminosi e sognanti in modalità eclettica.

Peccato che “la tempesta è passata” in un batter d’occhio: avrei continuato volentieri a mulinare nel ciclone avvolgente dei Nagual, ma (tranquilli !), ripasserà. Hai voglia se ripasserà… (Max Casali)