IZZY AND THE BLACK TREES "Go on, test the system"
(2024 )
“Punk in Smirne, punk in Beirut, punk in Ankara”, cantavano i CCCP. E adesso possiamo aggiungere: punk in Varsavia! O meglio, nella Polonia occidentale, da dove arrivano Izzy and the Black Trees. La band, attiva già dal 2018, capitanata da Isabella Izzy, propone un rock dalle formule riconoscibili, che continuano a resistere al tempo.
Il progetto ruota attorno alla voce di Izzy. Nel nuovo EP “Go on, test the system”, uscito per Antena Krzyku, alterna un cantato pulito a fasi urlate e anche ad un parlato con risate, come nel primo pezzo “Shutdown city”. Ma “Dive of a broken heart” dimostra che i ragazzi se la cavano anche con i tempi lenti e l'intenzione figlia del post-rock. “F-16” è un altro brano energico, dove la band indugia su un accordo diminuito, e c'è un falso finale a metà brano. Però la voce di Izzy si prende tutta l'attenzione: è sarcastica, è rabbiosa, forse è delirante, è agitata, è magnetica.
Nella loro pagina Facebook, nominano come influenza Roisin Murphy, eh... ma così non vale, adesso mi metto a scrivere con l'undicesimo dito... no dai, resto calmo. “New horizon” chiude l'EP e si presenta come brano lento, ma in realtà la forza non diminuisce, semmai si dilata, e così anche gli acuti di Izzy si prolungano.
La chitarra di Mariusz Dojs, il basso di Łukasz Mazdah Mazurowski e la batteria di Mateus Pawlukiewicz hanno un suono grezzo, che ben accompagna la personalità della frontwoman. Non sarà nulla di nuovo, ma è una testimonianza di rock polacco, di una scena viva e fiammeggiante! E anche solo ascoltando la voce, mi sa che dal vivo, Izzy dev'essere una carismatica performer. (Gilberto Ongaro)