MOTO PERPETUO "Untitled"
(2024 )
Un disco che viaggia, parte da Gallarate, ma viaggia e viaggia lontano. Dalle origini del Progressive fino a toccare le sponde del Jazz e della Fusion. Bene, allacciate le cinture e partiamo.
Loro iniziano la carriera nel 1996 suonando cover di gruppi e musicisti storici del genere come Chick Corea (cercate su Youtube l’esibizione live al Montreux Festival del 2004, vi porta in paradiso...), Tribal Tech e Yellowjackets.
Producono un disco nel 2000 dal titolo ''Rise'', nel 2008 escono con l’album dal titolo ''Coast to Coast'' (tanto per stare in tema di viaggi) e poi nulla fino a questo ''Untitled'', che come dicono loro è senza definizioni come il genere che suonano. Una serie di brani in libertà, un viaggio nella musica fusion accompagnato da bei suoni e ottimi musicisti, anche troppo bravi (e fatelo un errorino…).
Un insieme di inediti e riedizioni, ''Irish Lullaby'' per esempio è una vecchia produzione rieditata con la partecipazione di Matilde Lualdi al violino, brava. Viaggiate in musica, passando da titoli come ''Grain'', ''J.J. Blues'', ''Joint point'' per finire con la title track: ''Untitled''.
Mi è piaciuto? Rispondete voi, vi do' due suggerimenti:
1) Sono un programmatore musicale di una piccolissima radio Fm che deve competere nel 2024 con colossi radiofonici che neanche la Nasa, e che quindi ascolto 2.500.000 dischi alla settimana completamente diversi da questo e che se dopo pochi secondi non girano li skippo…
2) Andate al minuto 3.32 di ''Joint Point'' e al minuto 1:30 di ''N.B.F.'' e aprite bene le orecchie...
Fatta un'idea? Buon anno. (Marco Camozzi)