POIL UEDA "Yoshitsune"
(2023 )
Avendo già recensito il loro primo disco omonimo "Poil Ueda", sono lieto di constatare dopo l'ascolto di questo loro secondo lavoro "Yoshitsune" che la fantastica alchimia creatasi grazie ai Poil Udea perdura, ed anzi raggiunge livelli altissimi.
Indagare su come l'incontro fra il prog-rock cosmico dei francesi Poil e la nipponica Junko Ueda, voce narrante canti epici medievali giapponesi e buddisti (accompagnata dal suono caratteristico del satsuma-biwa, simile ad un grosso liuto), produca tale potente mood, sarebbe come disquisire sull'origine della materia...
Qui abbiamo otto brani che, in un certo senso, si potrebbero considerare la continuazione delle gesta eroiche dei protagonisti impegnati in spaventose battaglie navali e nelle loro riflessioni mistiche. Dobbiamo prima di tutto ribadire, se ve ne fosse ancora necessità, che il livello musicale e letterario di questi artisti è molto alto, mondiale, anzi universale...ed è sicuramente per questo che, ad un ascolto attento, non si può non rimanere coinvolti.
Su tutti cito il brano finale "Koko (Part 2)'', dove i ritmi forsennati a tempo dispari e le sonorità mistiche trovano una piena osmosi, ma sono molto suggestivi anche i brani "Yoshino" e "Kumo (Part 1)'', dove percepisco un notevole lavoro di ricerca sulla coesione dei suoni con chitarre trattate, effetti elettronici, voce nipponica e satsuma-biwa immanente. Rimane un opera di nicchia, ma stiamo parlando di qualcosa di livello globale. Una conferma astrale. Voto 8. (Roberto Celi)