AURORA LUNARE "Terzo luogo"
(2023 )
Il progressive resiste nonostante la sempre più dilagante moda della musica usa e getta che detta legge sul mercato. Oltre ai vecchi leoni mai domi degli anni '70 ancora in attività, grazie anche a case discografiche minori, esiste un florido sottobosco popolato da gruppi meno conosciuti ma di notevole spessore tecnico.
L’ etichetta Lizard Records ne vanta parecchi nella sua scuderia, e stavolta ci propone il ritorno, dopo un silenzio di 10 anni (con la parentesi del CD ''Translunaggio'' comprendente nove brani tributo al rock progressivo), degli Aurora Lunare, band livornese che bissa con questo CD quanto di buono aveva fatto vedere nel precedente lavoro.
L’opera, curata e coinvolgente, si sviluppa attraverso lunghi spazi cupi e tenebrosi, che regalano tocchi di drammaticità a tutto l’album alternando momenti carichi di rabbia ad altri più morbidi e riflessivi, sempre tuttavia imperniati sull’intenso senso di aspra sofferenza evocata nei testi.
I sette brani sono molto ben costruiti: tastiere e chitarre duettano con sovrapposizioni strumentali che tessono articolate strutture compositive, in un concept album che conduce attraverso fredde aurore e cieli furiosi in un immaginario viaggio nel purgatorio dantesco.
La band, composta da musicisti decisamente bravi, presenta nel disco come ospite di riguardo Alessandro Corvaglia, vocalist de La Maschera di Cera e dei Delirium, tornato a rinverdire l’antica amicizia che lo lega al gruppo sin dai tempi degli esordi giovanili.
Un album da sentire con attenzione lasciandosi trasportare dalle fosche, avvolgenti e maestose atmosfere che si vivono al suo ascolto. Di rilievo anche la surreale grafica della copertina e del libretto a corredo dei testi dei brani. (AlbeSound)