SYNNØVE BRØNDBO PLASSEN  "Den lyse dag"
   (2023 )

Ritorna Synnøve Brøndbo Plassen, a due anni dall'ultimo lavoro che abbiamo qui raccontato (http://www.musicmap.it/recdischi/ordinaperr.asp?id=8783), dove la cantante folk ed educatrice norvegese utilizzava la sua voce come strumento che imita il fiddle. Questa volta, l'ispirazione viene dalle budeie, che in norvegese sono, tramite traduzione norvegese – inglese – italiano, le mandriane. Ogni donna, durante la fatica del lavoro in fattoria, sviluppa personali canti di lavoro.

Questi canti prendono spunto sia dalla natura che dalla cultura: ci sono canti riservati alla mattina, legati alla preghiera (ai salmi), alcune filastrocche per bambini, ma anche risposte al canto degli uccellini, e i caratteristici richiami del bestiame, fino a melodie rivolte alla sera. Così, Synnøve costruisce l'album “Den Lyse Dag” (“Il giorno luminoso”, uscito per Heilo Records), inanellando 22 canti, ordinati seguendo il ciclo della giornata, dall'alba al tramonto. Sono tracce che in media durano un minuto, dagli estremi di 17 secondi fino ai 3 minuti.

I saliscendi della voce sono a volte vorticosi, a volte lenti, ma sempre soli nel silenzio. Solo un battito di piede, per tenere il tempo, si aggiunge in “Nestgarden”. Uno dei momenti più simili al cinguettio, lo troviamo in “Saulokk etter Marit fra Folldal”. L'impostazione vocale prende spunto dal kulning, canto scandinavo pastorale, cercando alcuni video di budeie reali, e si vede che utilizzano proprio questo stile, per richiamare le mucche a sé (e c'è anche un'ironica pubblicità norvegese che menziona la pratica).

“Den Lyse Tag” è un interessante tributo al canto delle mandriane, utilizzabile come fonte per gli studi etnomusicologici. (Gilberto Ongaro)