ANDREA BONIOLI "Figli forever"
(2023 )
“Figli Forever”, terzo disco di Andrea Bonioli, è un concept album che sembra incentrato sull’idea dell’inevitabile condizionamento genitoriale e della ripetitività che caratterizza la vita. Ne sono testimoni i titoli di almeno tre brani presenti sull’album: “Figli Forever”, che, oltre a essere il titolo del disco, è anche il nome del primo brano; “Another Brick in the Wall”, reinterpretazione del celebre pezzo omonimo dei Pink Floyd; “La mia bella addormentata”, che, per analogia con la trama della famosa fiaba, ricorda la situazione di staticità e di confinamento in cui una figlia viene indotta dal proprio padre.
Anche gli altri quattro titoli, con un piccolo sforzo d’immaginazione, possono essere associati allo stesso concetto: “La delega” (…delle responsabilità genitoriali ai figli); “L’attesa” (…di crescere e di diventare autonomi rispetto ai propri genitori); “27 maggio” (data del calendario che rammenta il passaggio non ancora compiuto dalla primavera all’estate, quindi dall’adolescenza alla maturità); “Yoga Blue’s” (probabilmente un tentativo di liberarsi dai vincoli delle proprie origini attraverso la meditazione trascendentale).
Dal punto di vista strettamente musicale, lo stile dell’album è quello jazzistico strumentale, con influenze provenienti dal rock progressivo e con delle linee melodiche esplicite e ripetitive, che rimangono impresse nella memoria dell’ascoltatore. Le percussioni hanno un ruolo centrale, di sostegno, senza però togliere lo spazio agli altri strumenti. Le spazzole creano un effetto quasi catartico, ricordando – soprattutto nel brano “27 maggio” – dei suoni naturali tipo il fruscio delle foglie o il sussurro dell’acqua; il vibrafono, in connubio con la chitarra, introduce – in “Another Brick in the Wall” e in “La mia bella addormentata” – delle melodie simili a quelle dei film degli anni ‘70; la voce, utilizzata come strumento nel brano “Figli Forever”, dà l’idea del continuo scorrere tra le generazioni (anche grazie all’allitterazione F-F-V); la viola, in “27 maggio”, induce un’atmosfera leggera e primaverile; il pianoforte crea in tutti i brani dei momenti di meditazione che talvolta – soprattutto in “La delega” e nella parte finale de “L’attesa” – diventa ostinata inquietudine; il contrabbasso, sostituito in “Another Brick in the Wall” dal basso elettrico, assicura nell’intero album uno sfondo rilassante; il sassofono – in “Figli Forever”, “Another Brick in the Wall” e “Yoga Blue’s” – esprime il desiderio di slancio liberatorio.
Tranne “L’attesa”, che è un brano “aperto” (forse proprio perché l’attesa di crescere non finisce mai!), tutti gli altri brani hanno una struttura di tipo A-B-A che fa pensare alla forma-sonata classica (esposizione-sviluppo-ripresa), conferendo equilibrio e stabilità e ricordando l’eterno ritorno alle origini, all’essere – appunto – figlie e figli.
Nel suo insieme, l’album “Figli Forever” di Andrea Bonioli regala una musica piena di raffinatezza e di sensibilità, un’atmosfera intima e onirica, ideale per i momenti di meditazione e di relax. (Magda Vasilescu)