LAUSCH "Love & order"
(2023 )
Attivo da oltre quindici anni, il trio austriaco Lausch pubblica su label Noise Appeal Records le otto tracce nervose, spezzate, ipercinetiche di “Love & Order”, sesto album in una prolifica carriera costellata di piccole gemme per intenditori e palati fini.
Fedelissimi alla linea varata fin dal debutto di “Nothing but not” (2007), Alexander Lausch, Arnold Zanon, Matthias Ledwinka ripropongono la lor ubriacante, indefinibile miscela a base di ritmi frenetici, tempi balordi, elettricità incalzante ed altre amenità assortite. Con assoluta nonchalance e senza forzare la mano o inseguire il miraggio di una cervellotica, elitaria freddezza, imbastiscono invece un pastiche intrigante, mai tedioso né prevedibile, un bizzarro impasto di math-rock, prog rielaborato ed aggiornato, istanze indie: il tutto condito da una inattesa profusione di ampie melodie, chorus efficaci, ganci accattivanti.
Album complesso, intenso, ricco di spunti e idee, si affida sì a dinamiche elaborate, ma non rinuncia a frequenti aperture, movimenti incisivi, sviluppi imprevisti: emblematica l’opener “Private Science Fiction”, incipit à la Shellac, strofa che ricorda i primi Muse, ritornello arioso con tanto di cori femminili e vocalizzi virtuosi, ma non mancano puntate psych (“Royal Combat People”, imbastardita con rimembranze grunge), flirt decisi col rock più tradizionale (“Glitter, Gold and Acid”), incursioni in territori impervi (“Fragments”, improbabile incontro fra Tool e Faith No More), concessioni alla platea (“Insignificance”, quasi gli Incubus).
Lavoro corposo, teso ma non ruvido, a suo modo perfino ricercato, capace di coniare un linguaggio espressivo non comune, disponibile a sperimentare lungo sentieri ancora da esplorare. (Manuel Maverna)