PAUL BARAN "Pan global riot"
(2023 )
Devo dire che, dopo avere ascoltato ''Pan global riot'', doppio CD dello scozzese Paul Baran su Fang Bomb Records, quello che emerge è che siamo in presenza di un artista complesso al quale, giunto qui al suo terzo lavoro, mal si adatta la definizione di musicista... gli va stretta...
Il suo genere si può collocare nel filone della musica sperimentale ambient e prevede, accanto ad effetti elettronici e voci trattate e campionate, anche la presenza di strumenti tradizionali come pianoforte, trombone, archi.
Un disegnatore di suoni che manipola e crea al di là dell'appartenenza a generi particolari. Uno scrittore sonoro che esprime una interpretazione della realtà vissuta e presente. Un compositore che padroneggia tecniche armoniche classiche ed elettroniche. Un polistrumentista che produce suoni da tastiere, sintetizzatori, piano verticale ed altro. Tutto questo è Baran, e non è frequente incontrare un artista di tale caratura e complessità...
Non per fare un paragone ma, per dare un riferimento, a tratti mi ricorda Brian Eno: cito per questo la traccia più rappresentativa dell'intero lavoro, cioè la n.5 (del CD1) "Scottish Cyborg", con atmosfere dettate da accordi minimali di piano e recitativi di voci trattate. Notevoli anche la traccia 4 "Covid and crow", con l'interessante mood finale, e la traccia 9 "Music for the Precariat", con ricercati effetti elettronici ed una melodia al pianoforte che sa essere anche dissonante.
Non mancano le atmosfere più inquietanti nella traccia 1 del secondo CD: quella "Zero-sum Game" con voci provenienti da altrove... Disco impegnativo e di nicchia. Voto 7. (Roberto Celi)