recensioni dischi
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FEDERICO GILI  "Cantabile"
   (2023 )

La fisarmonica jazz solista. Ci avevate mai pensato? Eppure, a ragionarci, non è così strano. Lo strumento, in una delle versioni più note, prevede la tastiera melodica (detta “cantabile”) a destra del mantice, e a sinistra i bottoni, che possono essere suoni di singoli bassi o accordi precostituiti. Dunque, se uno vuole, può essere autosufficiente con la fisarmonica.

Federico Gili non tarda a farcelo notare fin dal primo brano del suo disco “Cantabile”, che è l'interpretazione dello standard “All the things you are” di Ella Fitzgerald. Gli accordi ritmati e la melodia sembrano provenire da due fisarmoniche diverse, segno dell'estro di Gili. L'album viene anche concluso da un altro standard, “Days of wine and roses” di Frank Sinatra, dalla resa brillante.

Nei brani di suo pugno, si sente la creatività nell'invenzione armonica e melodica, come in “Aria”, ma anche ritmica e virtuosistica in “Chorinho pra lla” e “Improvviso secondo”, brano dalle molteplici progressioni. E una vena narrativo–drammatica emerge da “Corale (Racconto di un'alba)”, che si fa solenne e commovente nella cantabile titletrack, per l'appunto “Cantabile”.

Gili se la cava anche a interpretare brani di autori amici, come “Amici” di Ciammarughi, che mantiene il tipico andamento romantico dello strumento, e in “Choro pra Gianlu” di Zeppetella, che invece è un brano rapido e scattante. “Cantabile” è un disco per riscoprire la fisarmonica da un altro punto di vista, e valorizzarne le potenzialità espressive. (Gilberto Ongaro)