recensioni dischi
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ARTISTI VARI  "Les Espaces Électroacoustiques III"
   (2023 )

“Les Espaces Électroacoustiques III” è la terza raccolta di alcuni pilastri della storia della composizione elettroacustica. Curata ancora dall’etichetta Col Legno e dall’Institute for Computer Music and Sound Technology (ICST) dell’Università delle Arti di Zurigo, questa terza edizione comprende lavori elettroacustici realizzati tra il 1986 e il 2007 ed è divisa in due album.

Dopo, quindi, le raccolte pubblicate nel 2016 e nel 2019, l’ICST ha scelto una selezione di lavori studiati nell’ambito di un progetto di ricerca chiamato “Performing Live Electronic Music – Technical and Aesthetical Challenges in the Digital Age”. È questo il tratto comune dei brani, come sempre provenienti da artisti, tempi e luoghi diversi e soprattutto figli di approcci anche piuttosto distanti fra loro.

Il primo disco comprende cinque brani, iniziando dai due brani più vecchi della raccolta: “Flute Control” di Thomas Kessler, con le sue linee imprevedibili e spezzate, una quasi teatrale “Nuits, Adieux” di Kaija Saariaho, una specie di afrobeat distorto e digitalizzato (“Shifting Mirrors” di Horacio Vaggione), la cinematografica “Pressure-Divided” di Hans Tutschku e una composizione col piano al centro della scena (“Ein Schattenspiel” di Georg Friedric Haas).

“Sottovoce” di José Manuel Lopez Lopez apre la seconda parte fra cori e suoni computerizzati, prima di “…of Silence” di Marco Stroppa, che gioca con distensioni e increspature. “Differenz / Wiederholung 6a” di Peter Ablinger è l’ultima composizione scelta per un lavoro che, come già notato in passato, è un elemento preziosissimo per chiunque abbia familiarità con la musica elettroacustica per scoprirne pezzi di storia probabilmente irreperibili altrove. (Piergiuseppe Lippolis)