recensioni dischi
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SAMUEL ROHRER  "Codes of nature"
   (2023 )

Nel suo nuovo progetto Codes of Nature, uscito per Arjunamusic Records, Samuel Rohrer, che nel corso degli anni ha collaborato con Ambiq, Ricardo Villalobos, Tobias Freund e Dark Star Safari, solo per citare alcuni nomi, esplora la dimensione più astrale e sperimentale della sua idea di musica, sempre in linea con una poetica elegante e raffinata che emerge ovunque nel disco.

La straniante, aliena e multiforme musica di Samuel Rohrer, tra synth, loop e beat ossessivi e appiccicosi esplode in tutta la sua sincera e diafanica essenza in Codes of Nature, un’opera oscura e al tempo stesso illuminante, che è in grado di far luce, pur mantenendo gran parte del mistero, sul processo creativo del suo autore, che dalle improvvisazioni acustiche d’inizio carriera è giunto a costruire, nel corso degli anni, pièces elettroniche stratificate di suoni e ritmi attorcigliati e intricati.

Bilanciare gli elementi acustici e quelli elettronici è da tempo uno degli scopi di Rohrer. In Codes of Nature, come in molti dei suoi precedenti lavori, Rohrer gioca proprio su questo. Già in “Body of Lies”, brano che apre il disco, si impone questa necessità, e Rohrer porta avanti il compito magistralmente, riuscendo a dar vita a un’asfissiante corsa a ostacoli che matura sia dalle sue prime avventure artistiche sia dalle più recenti e più ambiziose esperienze. Ombre distopiche avvolgono il baluginare della melodia e le pulsazioni ritmiche in un incubo metropolitano che sembra non avere fine.

La grandezza di Codes of Nature sta proprio nel suo sapersi districare in queste dimensioni plurime che il suo autore è in grado di creare, vibrazioni elettroacustiche di amplissimo respiro, come nella levigata e iridescente “The Banality of Evil”, che è espressiva in ogni sua singola nota, o nella esaltante “Scapegoat Principle”, eterea e impossibile da afferrare per quanto è affusolata e maliziosa, o ancora nella vorticosa e ipnotica “Resurrection”, conclusione allucinata di un viaggio onirico e contorto che attraversa giorno e notte in una discesa agli inferi esplosiva. (Samuele Conficoni)