recensioni dischi
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BULBUL  "Silence!"
   (2023 )

I Bulbul sono una band viennese attiva dagli anni Novanta. La proposta degli austriaci è imperniata intorno a una originale commistione di rock con un’elettronica dalla vocazione spesso danzereccia, unita a un afflato sperimentale sempre riconoscibile nella produzione del trio.

Alla fine di febbraio, i Bulbul sono tornati con “Silence!”, un disco i cui brani hanno per titolo solamente dei trattini. A cambiare è solamente il numero di “-“, sempre e comunque proporzionale alla durata dei brani che sono in tutto cinque.

L’opener introduce a un mondo in cui atmosfere orrorifiche e distorsioni acide si inseriscono all’interno di sensazioni (post-) industriali, ma se una forma più tradizionalmente musicale è visibile nel primo atto di “Silence!”, il secondo brano è pressoché interamente costruito su rintocchi ed effetti, anticipando una sorta di marcia post-apocalittica a metà disco, fra tracce di elettronica sporca e scenari plumbei.

La narrazione prosegue con i suoni più rarefatti del quarto dei cinque brani, sempre scandito da un inquieto percuotere, mentre nell'ultimo capitolo la band austriaca torna a disegnare traiettorie di chitarra più vicine a quelle con cui il disco era iniziato: i suoni avvolgono lentamente, in un crescendo che verso la fine s’increspa fino a sciogliersi.

I Bulbul tornano con un disco ispirato e dal respiro cinematografico, abbandonando qualsiasi velleità danzereccia per inseguire soluzioni più ragionate. (Piergiuseppe Lippolis)