IL BRANCO BARRACUDA "Rurale"
(2023 )
Tre anni dopo “Borderline”, sono tornati i bresciani Il Branco Barracuda. Con il nuovo “Rurale”, pubblicato all’alba di marzo di quest’anno, la band riesce a definire meglio la propria interpretazione del pop rock: un sound tutto sommato energico e con qualche velleità danzereccia, ma anche orecchiabile e a presa rapida.
Il Branco Barracuda ha lavorato bene anche in fase di scrittura: i testi sono sempre piuttosto originali e mostrano un piglio a tratti ironico, ma anche la grande capacità di affrontare temi diversi con una certa intelligenza.
L’apertura è affidata a “Estate Artica”, già in grado di assurgere a simbolo del disco con un ritornello estremamente adesivo, e a “Cinesi”, un po’ amara e non soltanto per il “Ci estingueremo tutti” annunciato nel ritornello. “Lothar” sceglie sonorità più scure e rarefatte, mentre “Salsa”, nel suo essere mero divertissement, è forse uno dei pezzi col maggiore potenziale live di tutto il disco.
L’anima di “Chardonnay” è un po’ più rock, ma è “Basta” è uno dei pezzi più arrabbiati del lotto, con la sua critica alla vacuità della musica e di molte relazioni di oggi. “Faccia di merda” assume i contorni di una ballata rock che può diventare vero e proprio inno della band e anticipa l’originale “Introluzione”, che chiude il disco.
Il Branco Barracuda tratta lo stesso materiale sonoro di molti colleghi, ma lo plasma fino a farlo diventare qualcosa di molto personale e riconoscibile anche grazie a una scrittura efficace. (Piergiuseppe Lippolis)