recensioni dischi
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BATTISTA  "La fame nera"
   (2023 )

Quest’anno, tra i calciofili, ci si interroga sullo strapotere del Napoli in campionato, ma la risposta più plausibile è: congedati alcuni “senatori”, la squadra è stata ristrutturata con giocatori che hanno “fame” di vincere. Semplice, no?

Ebbene, in capo artistico, di questa fame se ne nutre il cantautore avezzanese Battista (Pierpaolo) che, da questa, sugge gioia e dolori, ispirazione ed inerzia, protezione e mancamenti d’aria, senza i quali non sarebbe in campo col terzo album “La fame nera”.

Insito al concetto, c’è pure tutto un corollario di declinazioni che l’arte implica: dalla brama di raccontarsi alla voglia d’imbastire un’empatia vitale ed imprescindibile, tramite un formulario interessante di indie-pop, rock e graffiate di punk e trap, ma nulla di “Tossico”, come esplicita la prima traccia, ma Battista, in ogni modo, ci va giù di brutto con rasoiate ideologiche come “Mangiala”, “Sarebbe bello” o “Venderò”, intrisa d’acido sarcasmo.

E’ chiaro che Battista non tralasci angolature placide come “M’innamoro”, “Indaco” e “Piango”, facendo però ricorso ad un mèlange al contempo garbato ed indolente, senza per questo risultare spocchioso, mentre “La colla nella pancia” è tremendamente accorata e lesionista, mettendo alla berlina cose indigeste al Nostro.

Risulta fin troppo palese che “La fame nera” non faccia sconti, questo non è un disco per la massa: ma chi, invece, ha fame di sentire fatti e racconti pane al pane e vino al vino, Battista lo percepirà come un portavoce fraterno, tanto schietto quanto schiumoso di bile, dettata da angosce, frenesie e rabbia per distorsioni ed incongruenze sociali e relazionali, sputando veleno verso tutto ciò che mina serenità ed armonia di vita.

Confezionato col supporto di Marco Diniz Di Nardo dei Management (del Dolore Post Operatorio) alla produzione artistica, Battista ha modificato il sound con sapiente cura dei mezzi, strizzando i brani con l’ideologia “less is more” (ovvero “più togli e meglio è”), ottenendo così un amalgama vincente con appetito insaziabile. Speriamo che non gli passi mai la fame... (Max Casali)