recensioni dischi
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YANNIS KYRIAKIDES  "Amiandos"
   (2023 )

Yannis Kyriakides è un compositore di musica classica contemporanea, sound artist e sperimentatore di origini cipriote ma di stanza ad Amsterdam.

L’artista è tornato nei primi giorni di gennaio con “Amiandos”, il nono album della sua carriera (pubblicato da Unsounds Records), che comprende sette brani registrati tra il 2020 e il 2022 nella capitale dei Paesi Bassi.

Si parte con “Side of the Mountains”, che cita un estratto del libro “Bitter Lemons of Cyprus” di Lawrence Durrell, e si prosegue con le elucubrazioni sperimentali, con qualche retrogusto jazz, di “Thin Dust”, lunga cavalcata dall’umore nostalgico.

La terza tappa, “Cottonstone”, è decisamente più sperimentale e densa di increspature, con un movimento esclusivamente elettronico ricavato da drum machines processate, mentre sceglie tutt’altra direzione “A Ghost of Spring”, che recupera vecchie registrazioni folk e le lega indissolubilmente a sintetizzatori modulari.

Con “Empire Within an Empire” i suoni si fanno più lineari e stratificati, prima del recupero di stralci di alcune canzoni greche degli anni Cinquanta nelle pieghe elettroniche di “Enaerios”. L’ultimo capitolo di “Amiandos” è “A Secret Lake / A Million Voices”, che supera il quarto d’ora e trascina all’interno di ambientazioni dense e claustrofobiche, con un lento scioglimento e un vago senso di inquietudine a permeare il finale.

“Amiandos” è un disco carico di significati sociali e politici stipati all’interno di un disco di ricerca e sperimentazioni, a riprova dell’ispirazione di un artista sempre più autorevole nel suo genere. (Piergiuseppe Lippolis)