recensioni dischi
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EMIL STRANDBERG  "Tonpoem 2021-2022"
   (2023 )

Emil Strandberg è un trombettista svedese. Da sempre attivo nel campo dell’improvvisazione, nel corso della sua lunga attività, il musicista ha lavorato con un numero importante di artisti e collettivi, sempre concedendo ampio margine a questa tecnica.

“Tonpoem 2021-2022”, la sua ultima fatica discografica pubblicata da Haphazard Music all’alba di quest’anno, non fa eccezione in tal senso e riparte da un nucleo di fidati colleghi per arrivare a esplorare forme di poesia tonale. Strandberg descrive la connessione tra poesia e musica come interesse per la mera forma e la stabilisce attraverso un gioco costante di intrecci tonali e ritmici.

Il risultato finale vede undici brani che appaiono essenziali nel loro incedere, con i cinque musicisti impegnati in un esercizio poetico più vicino all’ermetismo che al barocco, ma che non è mai prevedibile nei suoi approcci e nei suoi sviluppi: le linee sinuose e i dialoghi morbidi sono il frutto dell’improvvisazione di un ensemble affiatato, che rinuncia ai virtuosismi anche perché, semplicemente, non ne ha bisogno per esprimere una certa qualità.

Il prodotto finale è un disco dove, proprio come in poesia, è possibile che un verso rimanga più facilmente in mente, ma a contare realmente è un percorso che non conosce momenti di affanno o tappe non necessarie. E anche se a svettare, forse, sono “Fantasi i ass-dur” e “Rubato amoroso”, proprio come da obiettivo dichiarato, l’insieme funziona benissimo, confermando una volta di più l’ispirazione e la tecnica di un grande artista. (Piergiuseppe Lippolis)