FRODE GJERSTAD, KALLE MOBERG & PAAL NILSSEN-LOVE "Time sound shape"
(2023 )
Partiamo dalla batteria. In passato, qualcuno che so di citare troppo spesso (Peter Gabriel), assieme all'amico e quasi-gemello-di-voce Phil Collins, decisero per un album (“Melt”, se non sbaglio) di registrare solo i fusti della batteria. Niente piatti. Qui invece, assistiamo al contrario. Paal Nilssen-Love, batterista di lunga esperienza, e che abbiamo incontrato innumerevoli volte a Music Map, stavolta decide di suonare “solo” sette gong, preparati con vari oggetti, tra cui palline da ping pong.
Risalendo i tre nomi, passiamo a Kalle Moberg, fisarmonicista incontrato tra l'altro anche nei Large Unit (http://www.musicmap.it/recdischi/ordinaperr.asp?id=5784), e infine Frode Gjerstad, anch'egli raccontato spesso dalle nostre parti, qui a clarinetto, sassofono e flauto. “Time Sound Shape”, quest'album (uscito per PNL Records), è composto di un'unica sessione di 49 minuti.
Se la ascoltate tutta di fila, dopo un po' vi dimenticate quali strumenti stiano suonando. Non perché facciano chissà che strani esperimenti sul timbro. La fisarmonica è sempre fisarmonica, e i tre strumenti a fiato restano sempre riconoscibili, Gjerstad evita quella tendenza d'avanguardia, a renderli semplici “tubi”, facendo sentire l'aria senza note. Ma la lunghezza, e l'improvvisazione free, senza alcuna struttura di riferimento, disorientano ben presto, per condurci in una zona liminale (magari piena di stanze gialle, per i più nerd), dove non c'è inizio né fine. E i gong di Nilssen-Love creano la perfetta ambientazione, per provare questo intrigante disagio.
Puro istinto da parte dei musicisti, che richiede anche un ascolto puramente istintivo, irrazionale. (Gilberto Ongaro)