recensioni dischi
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BITTER MOON & AFTER 5:08  "Berliner kinder"
   (2023 )

Avevamo lasciato i Bitter Moon con l’ottimo “The World Above”, due anni fa. Per la prima volta da quel giorno, gli svizzeri Simon e Réka tornano a farsi sentire, stavolta in compagnia degli After 5:08, una band che disegna e mette in musica quelle che descrive come “escursioni sintetiche senza guida alpina”.

Il (primo) frutto di questa collaborazione è “Berliner Kinder”, un lavoro pubblicato all’alba di dicembre del 2022 che comprende sei brani nel quale confluiscono le anime di entrambe le band. Il prodotto finale è una lenta odissea in un dream pop sintetico e cinematografico.

Si sposano bene le due band, trovando il punto di contatto in scenari per i quali si può prendere in prestito l’aggettivo che gli After 5:08 utilizzano per raccontare la propria musica: “safe”. Si tratta, infatti, del lento incedere di rarefazioni analogiche che avvolgono l’ascoltatore, ma che conservano tracce di luce e non lasciano mai spazio a sensazioni di inquietudine.

Il percorso è fluido e ogni tappa si rende necessaria: “Pretty in the Dark”, col suo pulsare tiepido, poi le aperture liquide di “Berliner Kinder”, quindi il gusto retrò di “Atmen” e il ritmo onirico di “In Dreams” ad anticipare un finale che, dal senso di malinconia autunnale di “Tränenpalast”, vira verso l’essenzialità di “Krad eht ni Ytterp”.

Se “The World Above” aveva convinto pienamente, “Berliner Kinder” è una piacevole conferma: la sensazione è che da questo sodalizio artistico possano nascere altri lavori molto interessanti. (Piergiuseppe Lippolis)