MIA ZABELKA, HENRIK MEIERKORD & ICOSTECH "Aftershock vol.2"
(2023 )
Nell’ultimo scampolo di 2022, il periodo dedicato ai bilanci e alle classifiche di fine anno, è tornato il duo formato da Mia Zabelka, violinista e compositrice austriaca, e IcosTech, moniker di Arun Natarajan, polistrumentista indiano. Per “Aftershock Vol. 2”, uscito per Subcontinental Records, hanno collaborato con i due musicisti anche Henrik Meierkord, violoncellista svedese, e Joshua Trinidad, trombettista messicano ma di stanza a Denver.
La band ha realizzato un lavoro di nove brani che si ispira alle colonne sonore cinematografiche e all’ambient, ma che trae linfa anche dal noise e dalle più sofisticate forme di improvvisazioni elettroacustiche. I suoni appaiono quasi sempre dilatati e distesi, ma subentrano non di rado trame percussive che strizzano l’occhio alle soluzioni più industriali della techno, senza snaturare un contesto che rimane sempre organico e coerente con l’obiettivo.
“Derived Intentions” rimane piuttosto rarefatta, ma attraversa le profondità dell’ambient con un certo dinamismo. Le prime tracce di pulsioni techno compaiono nella seconda metà di “Primordial Chains”, che conserva comunque le stesse atmosfere dei primi brani, mentre “Tech 2417 (Aftershock Part. 2)” annega un percuotere intenso, ma in parte ovattato, in atmosferici disegni di archi.
Il breve “Interlude”, nel mezzo, spiana la strada al noise di “Predatory Influx” e a una più sperimentale “Faux Pas”, prima di una conclusione in cui l’educata ambient techno di “Return to Shanrgi-la (Denied)” è rito preparatorio all’epicità cinematografica di “False Modesty (Epilogue)”. È un sodalizio artistico fortunato, quello di Mia Zabelka e IcosTech: anche “Aftershck Vol. 2” convince pienamente, anche grazie alla qualità dei due compagni di viaggio. (Piergiuseppe Lippolis)