KEDA "Flow"
(2022 )
Continuano le ricerche di Mathias Delplanque, nell'unire la sua elettronica a uno strumento etnico, senza farlo suonare folk. L'avevamo incontrato alle prese con la cornamusa di François Robin (http://www.musicmap.it/recdischi/ordinaperr.asp?id=9414), ma questa volta lo fa in un progetto che ha già un nome: Keda. I Keda sono lui ed E'Joung-Ju, esperto suonatore del geomungo, strumento tradizionale coreano. Ha 6 corde molto grosse, lungo circa 1 metro e 62, e si suona seduti per terra. Vi consiglio di perdervi su YouTube a sentire le performance di ensemble di geomungo, ad esempio questa (https://www.youtube.com/watch?v=jTA3tBloQnU), perché nel suo ambiente originario, crea tessiture armoniche ipnotiche, davvero affascinanti.
Uscito per Parenthèses Records, “Flow” è il terzo album dei Keda, realizzato su richiesta del gruppo di danza Compagnie Linga, come colonna sonora di una loro coreografia, che prende spunto dai movimenti simultanei degli animali che si muovono a stormi, come uccelli e pesci. Partendo da questa ispirazione, nelle prime due parti del disco, lo strumento di E'Jong-Ju sembra nascondersi nel mare di riverberi che Delplanque gli crea attorno, creando una tempesta che si fortifica nella parte 2. C'è una predominanza del fondale ventoso di Delplanque, sullo strumento coreano.
La parte 3 invece è dedicata al geomungo solista, senza effetti. Ed ecco che possiamo apprezzare le possibilità di queste corde, pizzicate, strofinate, fatte vibrare come molle, su un tempo ternario. Ed infine, nella quarta e ultima parte, Delplanque si riattiva, mettendosi però alla pari stavolta, con lo strumento di E'Jong-Ju, che intona un tema ripetuto nel tempo, mentre l'elettronica lo accompagna. Il duo ti cattura nel suo flusso, nel suo “Flow”. (Gilberto Ongaro)