recensioni dischi
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CRANEIUM  "Unknown heights"
   (2022 )

I finlandesi Craneium (provenienti da Turku) ci propongono un desert rock, che unisce un sound pesante a un'intenzione psichedelica, utilizzando sovente scale frigie, per dare quell'effetto orientale (come nel riff di “Somber Aeons”). Uscito per The Sign Records, “Unknown heights” crea un preciso ambiente sonoro, tra chitarre fuzz, voce graffiata e una generale oscurità. Sei brani, della durata variabile tra i 4 e i 7 minuti. Sul tempo cadenzato, ecco alcune note “gilmouriane” di chitarra solista (appartenente all'ottimo Martin Ahlö) al centro di “Weight to carry”.

L'aspetto dinamico ed emozionale è ben sviluppato in brani come “Shine again”. In più punti nel disco, si nota l'estro del bassista Jonas Ridberg, che non si accontenta delle fondamentali. “The Devil Drives” devia dalle coordinate ritmiche del resto del disco, optando per un tempo medio, e un refrain quasi orecchiabile. Ma poi si conclude con la lentezza programmatica della titletrack, per dar vita a una dimensione maestosa, sia nei momenti forti e distorti, che nelle parti suonate piano. La musica di “Unknown heights” crea un senso di grandezza e forza. (Gilberto Ongaro)