SUSANA SANTOS SILVA "All the birds and a telephone ringing"
(2022 )
Tra uccellini, allarmi di macchinari in movimento, e rumori non immediatamente riconoscibili, la trombettista Susana Santos Silva ci immerge in un curioso lavoro di field recording. Seguendo la filosofia di John Cage, per la quale ogni suono che sentiamo può essere musica (e non fa distinzione tra suono e rumore), l'artista portoghese esplora l'elettronica, cercando di ottenere quanti più suoni possibile, dai propri strumenti. Tromba, flauto irlandese, e appunto le registrazioni ambientali.
L'album “All the birds and a telephone ringing”, uscito per Thanatosis Produktion, è un collage di esperienze acustiche. In “All the birds” e in “The way home” si riconoscono vari tipi di uccellini che cinguettano. Dopodiché, in “Always arriving always departing”, sembra di stare in aeroporto, tra i riverberi di voci lontane, e degli improvvisi allarmi, come se si avvicinasse una camionetta portavaligie in retromarcia. In tutto questo, Silva improvvisa con la sua fedele compagna di viaggio, la tromba, e sembra intessere un monologo, una riflessione in suoni, più che una melodia. La tromba tornerà poi a dialogare col temporale, nella traccia di chiusura “For reasons a human cannot divine”, mentre i treni passano sui binari, e una campana suona.
Il flauto irlandese lo sentiamo “cinguettare” in “And a telephone ringing”, tra il vociare di persone come negli uffici. Ma l'esperimento più intrippante, sono quei 9 minuti di “As one comes to the world”. Santos Silva immerge la tromba in acqua, e tramite due idrofoni (microfoni subacquei), registra con gran definizione ogni gorgoglio liquido. Improvvisando, Susana presta molta attenzione a ciò che ottiene, indirizzando gradualmente le variazioni, compiendo così un'affascinante narrazione astratta. (Gilberto Ongaro)