recensioni dischi
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PETROLIO  "La disobbedienza"
   (2022 )

Petrolio è un progetto che fa capo all’astigiano Enrico Cerrato, già in forza con i Jason Goes to Hell, Infection Code, Gabbiainferno e Moksa: esperienze che gli han permesso di affinare e dar vita ad una sperimentazione elettronica tendente, per la maggior parte, verso saturazioni e distorsioni.

Prendendo spunto dall’ambiente orbitante, fatto di natura, persone e fatti, l’artista piemontese ha sempre mediato tra l’esigenza di terapia personale e la creazione di un ponte vibratile con i suoi fruitori, attraverso l’interagire profondo con e-machines, samplers e visuals per i live.

Ben conscio che la sua musica non arrivi nell’immediato alla massa, Enrico però sa che, col tempo, l’ascoltatore paziente potrà riconoscersi nelle emozioni che trasmette poiché il suo “linguaggio “ strumentale eroga sentieri di vita in un total-project affascinante. “La disobbedienza” è la nuova , ennesima fatica discografica, fatta di numerosi e.p. ed albums: una mezzora vissuta in ambienti sonori dall’indole cinematografica, nella quale le percezioni affiorano fitte per esaltarne lo stato vibratile dell’ascolto.

Il tribalismo oscuro e sintetico di “L’inconscio” si addentra nell’imo dell’anima con strali angoscianti, ma “Il vecchio e il bambino” riporta tutto in una relativa quiete che sa, comunque, di smarrimento esistenziale con note persistenti ma delicate, mentre “Molecole e intercapedini” sferra un’inquietudine da cine-noir che lascia l’orecchio interdetto ed estraniato dalla realtà.

Al traguardo, ci aspetta lo splendido concentrato asfittico di “Il tempio”, con inserti paranoici PinkFloydiani in era psych o captati nelle tratte di “Dogs”, ma Petrolio sa annerirli ancor di più per saggiarne l’ipnosi apicale.

Se già con l’ascolto, Cerrato ci ammalia con evidente emozione, è facile immaginare quale esperienza forte si possa vivere con i suoi live-shows, che già oltre 140 platee han potuto apprezzare da noi e all’estero. Quindi, occhio alle prossime date: imperdibile e (sono pronto a scommetterci) memorabile. (Max Casali)