BOB BALERA "Pianeti"
(2022 )
Cinque anni dopo l'album “È difficile trovarsi”, improntato ad un electro-pop, il duo Bob Balera ritorna più rockettaro, con più chitarre elettriche, ma senza perdere la vena melodica né l'ironia nei testi, nell'LP “Pianeti”. Uscito per Dischi Soviet Studio, contiene 9 canzoni energiche e una con la chitarra acustica e malinconica, “Veronica”, che è una sorta di versione maschile della situazione a tre di “Pensiero stupendo”: “Io e te, tra noi, Veronica, io e te e poi tra noi Veronica”. Ma per il resto, l'allegria musicale la fa da padrona, anche quando la fonte di ispirazione sono storie d'amore finite.
Il pop rock allegrotto di “Ogni domenica” inizia però piano, con un accordo diminuito, e anche la surreale “Venezia in autostop” ha una sequenza insolita di accordi, nella strofa (c'è un salto di quarta eccedente). L'ironia citazionistica arriva in “Solo tu”: “Non essere furiosa se con le altre ballo il rap e l'r'n'b, gli Ac/Dc (…)” e anche rime demenziali come “Monica in realtà suona un'armonica”. Un crescendo elettrico caratterizza “Perdersi tra gli alberi”, che propone una sera d'amore un po' al limite: “E poi fare a botte ancora un'altra notte, e bere e fare a botte ancora un'altra notte, urlare poi il tuo nome mille volte e perdersi fra gli alberi, rincorrersi fra gli alberi”.
“L'astronave” e “Rimini” sono i due brani dal piglio più orecchiabile; il primo è un punk rock con melodia trainante di synth, il secondo ha un riff orecchiabile, dedicato a “M-M-M-M-Marylin”. Qua e là ci sono ancora gli echi di Lucio Battisti, tant'è che l'influenza si palesa nella cover “L'aquila”, che inizia calma come l'originale, per poi introdurre una chitarra pulita à la Spandau Ballet, e infine scaldandosi con le tastiere.
“Dimmi che” e “Maledetta America” continuano con l'allegria generale del disco, che conferma la direzione leggera dei Bob Balera, un pop rock festaiolo più deciso che nel disco precedente. (Gilberto Ongaro)