recensioni dischi
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ANNABIT  "The endless now, we're living in"
   (2022 )

Potrà piacere o meno, questo "The Endless Now, We're Living In", secondo album (dopo "Né con Speranza, Né con Timore" del 2018) della patavina cantautrice future pop ANNABIT, interessante da ascoltare anche nella considerazione che in futuro di questa musica ne ascolteremo sempre di più, ed oltretutto perché sembra suscitare interrogativi di non poco conto.

Ma molti, soprattutto tra gli ascoltatori di buon vecchio R & R e gli estimatori di "antichi" e "superati" strumenti come chitarre e pianoforti, nell'ascoltarlo potrebbero storcere la bocca.

Out venerdì 21 Ottobre u.s. per Dischi Soviet, undici tracce per circa quaranta minuti di ascolto complessivo, l'album è un riuscito ed angosciante concentrato di vibrazioni musicali digitali e reali che si intrecciano in un insieme sfrenatamente elettronico sotto il segno, almeno nelle intenzioni, di generi che vanno dal dream pop alla techno, dal future pop all’ambient. La mistura vorrebbe rappresentare in musica (e non solo) la realtà odierna ed il mondo in cui viviamo e suscitare (non bastava già la musica a farci disperare?) interrogativi angoscianti come i seguenti (come recita il comunicato stampa della Soviet Dischi Studio): "Potremo definirci esseri umani in società iper-tecnologiche? L’amore conosciuto finora sarà uguale quando diverrà totalmente cibernetico? Stiamo surfando o stiamo annegando nella cosiddetta società liquida? L’intelligenza artificiale ci supererà anche nella ricerca della felicità?".

La voce della cantante veneta però non dispiace affatto, anzi, e suggestiva e densa di significati ci è parsa pure la copertina dell'album interamente scritto dalla stessa Annabit (al secolo Anna Dalla Bona) e prodotto da Laura Babetto. Coverart e foto sono rispettivamente di Johanna Vormann e ADB e di Chiara Rigato. (Giovanni Graziano Manca)